Espandi menu
cerca
Il ragazzo con la bicicletta

Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film

Recensioni

L'autore

miss brown

miss brown

Iscritto dall'11 agosto 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 17
  • Post 2
  • Recensioni 244
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il ragazzo con la bicicletta

di miss brown
8 stelle

Cyril ha 12 anni e non si fida di nessuno, se non di suo padre: il quale, dopo la morte della nonna che l'ha allevato come una madre, l'ha sbattuto in un istituto ed è sparito, anche se gli aveva promesso che l'avrebbe riportato a casa entro un mese. E oltre a non farsi trovare si è pure venduto la bicicletta del figlio. Ma Cyril non ci crede, e caparbiamente passa a tappeto tutti i benzinai, tabaccai e studi medici della città per trovare il nuovo indirizzo di suo padre che NON E' VERO CHE LO HA LASCIATO!!! Lo urla Cyril, e sbatte la testa nel muro, e si autoferisce, e spaventa tutti. Ma non spaventa Samantha, parrucchiera di periferia, donna semplice e di buon senso, casualmente incontrata durante una delle sue fughe dall'orfanotrofio. Si offre di ospitarlo durante i fine settimana, e con il tempo gli dà una parvenza di famiglia, gli insegna a dire grazie e per piacere, tenta di trasformare la bestiolina selvaggia in un bambino normale. Quando trova il padre mette con dolore Cyril di fronte alla realtà: il padre non lo vuole. E Cyril crolla, ha così bisogno di un sostituto del padre che, quando conosce uno spacciatore che lo coinvolge in una rapina a un'esattoria del lotto, con incoscienza si trova perfino a compiere un duplice tentato omicidio. Ma Samantha è lì, si lascia perfino col fidanzato che non capisce la sua scelta, riaccoglie Cyril con l'amore di una madre e riprendono insieme un percorso di crescita che sarà certo duro, ma positivo. I fratelli Dardenne si confermano grandi osservatori del rapporto fra infanzia e mondo degli adulti, il loro approccio è neorealistico e asciutto, mai pietistico, e il lieto fine non è mai artificioso.
PS: ringraziamo Iddio che la storia si svolge in Belgio e il giudice minorile si limita a condannare la tutrice del ragazzo (Samantha) al pagamento (a rate) di un indennizzo alle vittime dell'aggressione - se fossimo stati negli USA il piccolo Cyril, già dodicenne, sarebbe stato processato come un adulto, rinchiuso per una ventina d'anni in un carcere federale e chissà che cosa ne sarebbe stato di lui.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati