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Suicide Club

Regia di Shion Sono vedi scheda film

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La recensione su Suicide Club

di Axeroth
8 stelle

Shion Sono - (2002) Suicide Club/ Suicide Circle (Jisatsu sâkuru)

Sono porta sul grande schermo al grande pubblico internazionale il suo romanzo omonimo e ne trae una trilogia. Qui siamo al primo capitolo, seguirà Noriko's Dinner Table (2005) che è di fatto sia il prequel che il sequel di questo. Un gruppo di ragazzi pazzi scatenati capeggiati da un certo "Genesis" che si atteggia alla Dr. Frank-N-Furter ha messo su un occulto Suicide Club dove in un modo alquanto perverso e malato gestisce in larga scala dei suicidi di massa. Tutto viene allestito su una piattaforma virtuale, un sito dove a pallini, rossi (per le donne) e bianchi (per gli uomini) vengono tenuti i conti di quelli passati a miglior vita. Questo flusso di suicidi prende forma da un avvenimento singolare, 50 studentesse delle superiori si buttano sulle rotaie di un treno in corsa presso la celeberrima stazione di Shinjiuuku. Ciò non passa inosservato ai media che ne espongono in modo ampio la notizia. I suicidi però non avvengono solo tra liceali e ragazzi, ma anche tra adulti. Tutto sembra caotico e senza alcun nesso logico, difatti il dipartimento di polizia di Tokyo sembra essere finito in un rompicapo. Viene trovata una borsa con un cerchio di pelle umana. Si tratta
di una lunghissima serie di strisce rettangolari di pelle di diverse persone. Attraverso il via delle indagini, nell'arco di una decina di giorni si viene a capo del fatto che quel rotolone di pelle è di fatto una connessione tra tutti coloro che aderiscono al Suicide Club. Non è noto chi, dove, quando si suicideranno tali persone, ma ciò che è certo è che accadrà. Genesis agisce nell'ombra e pone davanti a sè, al pubblico ed ai media una fanteria di bambini di 5 anni che attraverso canzoni di successo e messaggi subliminali attraverso i poster e copertine degli album del loro singolo Mail Me, reclutano migliaia di individui pronti al suicidio. L'opera molto coraggiosa di Shion Sono riflette sulla connessione che vige tra i defunti ed i vivi e tra i vivi con se stessi. Spesso si pongono le domanda: sei connesso con te stesso? sei connesso con i tuoi cari? sei connesso con i morti? ed i morti sono connessi con te? e se tu muori i vivi non sono connessi a te? e se tu vivi i morti sono connessi con te? Il Suicide Circle o rotolo di pelle, rappresenta la connessione simbolica tra chi muorirà e chi è morto, al di là di qualsiasi fatto quei pezzi di pelle rimarranno sempre uniti fra loro, provando così materialmente la connessione imprescindibile, ma lo è anche spiritualmente a livello di coscienza dei vivi connessi ma anche dei vivi non connessi che osservano il fenomeno. Un film macabro, psicologico, che fa giustizia ad un grande ed atipico artista del cinema contemporaneo nipponico.

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