Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Ormai tutti sanno che negli anni ' 70 e nei primi ' 80 il giallo all'italiana era al suo apice .Oltre al solito Argento molti registi hanno girato film cult e di notevole spessore artistico.
Fulci in in primis , ma anche Lado , Martino , Lenzi - senza dimenticare i Maestri dei maestri ovvero Bava e Freda - si sono perorati per la "causa" offrendo una stagione all'insegna del thriller italico ormai irripetibile.
Se vogliamo il film che chiuse definitivamente - e idealmente - il cerchio di tali produzioni e stato nel 1985 il laccatissimo SOTTO IL VESTITO NIENTE dei Vanzina che sbanco' ai botteghini - generando anche un sequel vista da pochissimi nel 1988 - ma che mise anche la pietra tombale sul genere , ormai fuori tempo massimo e seppellito da film sempre piu' "effettati" provenienti dagli USA.
Dopo 25 anni i Vanzina provano a riaprire la tomba per vedere in che stato e' "il cadavere" e girano questo non-remake che ha avuto scarsissimo successo ai botteghini ridefinendo un'altra volta la fine del genere .
Cosi' come per il prototipo anche questo gialletto e' mediocre e non ha vere frecce al proprio arco , anche se non e' tutto necessariamente da buttare.
Si salvano alcune caratteri come quello del protagonista , uno sbirro del sud di poche parole che e' reso credibile da l'intepretazione di Francesco Montanri e come quello dello stilista Marinoni - un bravo Richard Grant - , sono discrete alcune scene di tensione e nel complesso la trama regge abbastanza.
Purtroppo quello che non regge e' il ritmo troppo fiacco e la sceneggiatura , nella quale sono presenti alcuni dialoghi davvero imbarazzanti.
Il finale e' telefonato ma e' girato con discreto gusto per le inquadrature - un mezzo miracolo per Vanzina - e riesce ad essere almeno decente.
Infine e' da notare come il mondo della moda e della ex Milano da bere sia descritto come un mondo sporco e poco raccomandabile - sono passati i tempi dell'invedibile VIa Montenapoleone -.
In definitiva un film onesto che non ha idee , neppure di riporto ma che vive di piccoli spunti che in mano ad un rgista meno televisivo nell'animo avrebbe potuto essere ben piu' convincente.
Dispiace poi notare che nell'insieme questo filmetto vanzinano e' piu' decoroso degli ultimi Argento...
Enorme tristezza.
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