Regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo vedi scheda film
Un film divertente e intelligente, anche se con alcune pecche.
I pregi stan nel fatto che denuncia tante schifezze: il livello culturale e umano medio (che in Italia è già bassissimo di suo) del mondo del cinema, cosa che si riscontra anche nel pubblico; lo squallore della società e della politica italiana, quello dello star system. Soprattutto mostra in modo chiarissimo e onesto (su questo aspetto del film proprio non si può essere incerti) che il sistema dei media è tutto votato totalmente al ribasso, e quindi alla rovina dal punto di vista culturale e umano: se vuoi sopravvivere devi scientemente contribuire all’aumento dell’ignominia circolante; se non vuoi essere complice di tale scempio, non ti resta che l’alternativa di rischiare di morire di fame.
Le pecche stanno nel fatto che poi il film adotta tutte le tecniche, ben note, dello stesso cinema (e tv) commerciali che vuole denunciare. Inoltre varie persone che partecipano al film, come se fossero buoni attori/attrici, in realtà non valgono un granché, e probabilmente sono state messe lì a recitare non per talento ma per qualche favore indebito: qui il film colpevolmente riproduce le logiche che critica.
Però un altro merito del film è che la denuncia è più forte della nascosta accettazione di tali schemi da cinepanettone e da serial tv, questo è evidente.
Inoltre le generale critica verso al società italiana appare ben chiara. Così come appare ben chiara la continua, autoreferenziale critica alla scorrettezza intrinseca al mondo del cinema, e della recitazione , in generale, che qui appaiono così pieni di persone false, malate mentalmente, opportuniste, incapaci, che ottengono qualcosa solo per mezzo di quelli che in realtà sono demeriti, e capaci che non ottengono più nulla a causa dei loro meriti. Infatti il difetto del servilismo è una dote; il pregio dell’onestà intellettuale è un difetto.
Si ride tanto e si riflette altrettanto.
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