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Midnight in Paris

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Midnight in Paris

di zombi
8 stelle

sono del parere che oramai i film, gli appuntamenti, i progetti di woody allen non vadano analizzati come puri e semplici lungometraggi, ma in quanto film di woody allen. questa parte della carriera del "nostro" non è più attesa da me come uno degli eventi assolutamente da non mancare, ed è sinceramente più avviluppata intorno al cast che al resto. cast a parte, che qui è funzionale ma non è di star da vogue o premiere, il film è stato un tentativo televisivo di dare al "nostro" una chance tardiva trasformatasi in una gradevolissima sorpresa, che il "nostro" è ancora in grado di meravigliarmi. in fondo il viaggio dell'intellettuale fuori dall'uovo protettivo di manhattan non può che svolgersi al meglio in una città come parigi, che già attraeva gli americani nei vari periodi d'oro che la città ha vissuto. siamo sempre a livelli upper, ma questa volta l'alter ego del regista è uno sceneggiatore al soldo di hollywood, che stanco di fare lo scribacchino per produzioni usa e getta sono anni che è alle prese con "il romanzo". fidanzato con la figlia di un magnate repubblicano che ovviamente è in francia solo per affari non condividendo la politica estera, è in perenne contrasto con l'intera famiglia intenta solamente a cercare beni di lusso che altrimenti non troverebbero e frequentare un pedante "conoscitore di tutto e niente". una notte mentre la moglie si reca in un locale da ballo con la coppia, il "nostro" torna all'hotel a piedi ma si perde e allo scoccare della mezzanote si vede avvicinare da un'automobile d'epoca che lo introduce nella parigi degli anni venti frequentato dai vari fitzgerald, hemongway, picasso, stein e altri. il "nostro"considera quest'epoca quella da vivere e proprio l'intellettualoide pedante dice che chi considera migliori epoche già passate e non frequentate da chi le esalta, non è soddisfatto dal presente, poichè incapace di viverlo. il nostro comincia ad ucire ogni notte e conosce pure una bellissima ragazza che vanta nel curriculum una serie impressionante di amanti prestigiosi e sempre più calato in questo fatato e accogliente passato ben accolto dalla creme che ha letto con bramosia, piano piano si rende invece conto che se non è soddisfatto del presente che ha, non può certo risolvere la questione rifugiandosi in un fittizio quanto frustrante passato che non esiste. allen ci va giù leggero, non ha l'ansia della battuta e nemmeno del divertimento a tutti i costi. anzi (si) fa prendere da una certa inquietudine il nostro protagonista, che bramoso di vivere ciò che non ha potuto vivere per ovvie ragioni anagrafiche, cerca di rimediare come può ogni notte che si fa possedere dai fantasmi gentili di una città cartolina ma non stucchevole. nonostante tutto allen è riuscito a sottrarsi allo sguardo ammagliante della ville lumiere confezionando un genuino omaggio e anche un buon film. 

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