Regia di Jonathan Liebesman vedi scheda film
In questi ultimi anni la tematica delle invasioni aliene è dilagata come un virus (malevolo) nelle sale cinematografiche di tutto il mondo e accanto a opere ben fatte e per certi versi originali ne sono uscite altre che definire pessime è fargli un complimento.
Skyline e World Invasion rientrano in questa seconda categoria, due film legati dal nome dei fratelli Strause (registi di Skyline e autori degli effetti visivi di World Invasion) e da una resa finale a dir poco deludente, due opere che pur partendo da presupposti e budget diversi raggiungono lo stesso obiettivo, ossia il completo fallimento.
Di Skyline ho già parlato, mi limiterò ad evidenziare l’effettiva somiglianza di alcuni effetti visivi tra i due film (e questo spiega il malumore della Sony che minacciò una causa contro gli Strause), per quanto riguarda World Invasion invece l’impressione che ho avuto durante la visione è stata quella di trovarmi davanti ad un videogame “spara-tutto” dove io non potevo giocare, ma solo guardare.
Inutile dire che la cosa è risultata alquanto fastidiosa, il film infatti dopo un prologo dove si cerca di delineare (fallendo) i caratteri dei marines impiegati nella battaglia si concentra senza esitazioni sullo scontro fra soldati e alieni lasciando pochissimo spazio a qualsiasi tipo di approfondimento, abbiamo quindi uno sviluppo estremamente lineare (come nelle trame di alcuni videogame) che consiste nello spostare il gruppo di soldati dal punto A al punto B, di farli combattere con la navicella spaziale, di farli fuggire dagli alieni cattivi e infine di distruggere la base madre aliena come fosse un boss di fine livello.
World Invasion (2011): scena
Uno sviluppo del genere (definirla trama mi pare eccessivo) può funzionare appunto in un videogame dove l’aspetto ludico richiede la piena partecipazione del giocatore, in un film invece risulta terribilmente noioso e dopo un ora e venti di combattimenti non sai più dove sbattere la testa, mentre la voglia di spegnere tutto si fa impellente.
Ma io ho resistito e il film l’ho visto tutto, ignorando persino la retorica tipicamente americana e l’esaltazione quasi caricaturale del corpo dei marines, perché alla fine non sono stati questi elementi che più mi hanno creato disagio, del resto in certi film di guerra americani non è una novità assistere a spettacoli del genere; tanto per fare una citazione potrei ripescare il mitico Berretti Verdi con John Wayne (che infatti viene citato nel film), uno dei massimi esempi di questo tipo di cinema ultra-propagandistico e se vogliamo anche un po fascista.
Ma analizzare World Invasion da questo punto di vista significa già dargli uno spessore maggiore, spessore che di fatto non ha, il plot è piatto come la linea vitale di un cadavere e qualsiasi tipo di approfondimento diventa del tutto inutile.
Due parole infine su Liebesman che si conferma regista mediocre, non contento dello spazio dedicato alla battaglia (in pratica tutto il film) decide di condire il tutto con riprese traballanti e montaggio convulso aggiungendo ulteriore confusione ad un prodotto che già di suo ne aveva da vendere.
C’è quasi da rimpiangere Independence Day, quasi.
Voto: 4
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