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La battaglia dei tre regni. Director's cut

Regia di John Woo vedi scheda film

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La recensione su La battaglia dei tre regni. Director's cut

di supadany
10 stelle

L’aria di casa fa bene a John Woo che ritrova finalmente il guizzo dei tempi che migliori che almeno negli ultimi film diretti sul suolo americano pareva aver definitivamente perso.

E la versione “Director’s cut” (disponibile in versione Blu-ray) è vera manna dal cielo per gli appassionati, circa 280 minuti di grande cinema dove battaglie costruite con talento e profusione di mezzi tecnici da fare invidia ai kolossal a stelle e striscie si alternano con straordinario costrutto all’epica determinata dagli uomini e dai loro intendimenti.

Cao Cao (Zhang Fengyi), primo ministro del regno del nord, è un uomo di guerra smanioso di conquiste così da muovere guerra verso le terre di Wu senza che vi siano motivazioni concrete.

La battaglia pare essere dagli esiti scontati, ma l’abile stratega Zhuge Liang (Takeshi Kaneshiro) convince il regno del sud ad allearsi con Wu onde evitare di essere la successiva vittima sacrificale.

Le sorti della guerra si decideranno nei territori della “Scogliera rossa”, ma prima di arrivare all’epilogo tanti fatti determineranno l’evoluzione del conflitto.

Cinema di largo, anzi larghissimo, respiro, caratterizzato da scene di massa imponenti (non ne vedevo di così eclatanti da anni) orchestrate con maestria e con un occhio in grado di valorizzare l’ampiezza degli spazi e le forme degli eserciti in movimento, siano essi di terra o su acqua.

Ma queste (le battaglie sono tre, sparse con saggio equilibrio all’inizio, al centro ed alla fine), che peraltro durano anche parecchio tenendo comunque sempre alta l’attenzione con costanti sviluppi, sono accompagnate da strategie belliche (e tutto ha un suo peso, anche le piccole scelte personali) determinate da profonde riflessioni, saggezza (sono molti i modi di dire e le frasi epiche pronunciate), sviluppi emotivi, rapporti tra uomini, alleati o nemici che siano, dettagliati senza riserve e con abbondanza di idee.

A trarne vantaggio sono le importanti figure salienti, tra tutte spicca l’abile e pacato stratega interpretato da un significativo Takeshi Kaneshiro, ma anche i guerrieri tutto animo e cuore, pronti a tutto per difendere la causa del proprio popolo, non se la passano peggio.

Ed è così che John Woo riesce nell’impresa di costruire un film imponente nella struttura (scenografica, coreografica e narrativa), ma anche ricco di pathos e di simboli (la tigre, la colomba bianca, il parto di una puledra), nonché molto attento a mettere in primo piano l’uomo con le sue tradizioni e peculiarità, siano esse positive o negative (anche Cao Cao viene descritto senza lesinare sulla sua brama di potere, non solo territoriale, ma anche di possesso fisico).

Insomma trattasi di un ottimo film, in grado di stuzzicare diversi palati, anche se faccio fatica ad immaginarmelo nell’ottica della versione ridotta a 140’ minuti per grande schermo visto che da questa toglierei poco o quasi nulla.  

Monumentale.
VOTO : 9/10.

Su John Woo

Ritrova lo smalto di un tempo dirigendo un'opera ambiziosa, sfarzosa, complicata da gestire nella sua grandezza spropositata (scene di massa incredibili e storia lunghissima).
Ottimo il lavoro d'insieme, raggiunge picchi notevoli, mantenendo una media qualitativa sempre molto al di sopra degli standard.

Su Chen Chang

Bravino.

Su Takeshi Kaneshiro

Bel personaggio, saggio e meditativo.
Interpretazione di sostanza, profonda e riflessiva.
Molto bravo.

Su Tony Leung Chiu Wai

Garanzia di qualità, qui rispettata con classe e dimistichezza di chi sa sempre cosa fare e come farlo.

Su Chiling Lin

Soddisfacente, anche se tra il cast femminile primeggia Wei Zhao.

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