Espandi menu
cerca
El sur. Il sud

Regia di Victor Erice vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Peppe Comune

Peppe Comune

Iscritto dal 25 settembre 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 176
  • Post 42
  • Recensioni 1442
  • Playlist 56
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su El sur. Il sud

di Peppe Comune
8 stelle

Estrella (Sonsoles Aranguren) è una bambina di otto anni che vive insieme ai genitori a "La Gaviota (Il Gabbiano), una casa di campagna alla periferia di una città al nord della Spagna. Passa molto tempo con la madre, Julia (Lola Cardona), alla quale confida ogni curiosità e dalla quale è indirettamente iniziata alla conoscenza del tormentato passato del padre (Omero Antonutti), un uomo verso il quale nutre un sentimento di grande ammirazione, un medico- rabdomante che lascia trasparire una personalità forte e misteriosa. In effetti, Agustìn Arenas è incupito da un vecchio amore con un attrice e dai laceranti scontri politici col padre filofranchista, che l'ormai adolescente Estrella (interpretata dalla futura regista Ician Bollaìn) scopre essere il motivo principale per cui il padre ha lasciato il sud del paese dove è nato e cresciuto e non vi ha fatto più ritorno.

 

http://3.bp.blogspot.com/-8eIRU3sw-Y4/UNJDbrywZDI/AAAAAAAAE2s/is7YwALNUjA/s1600/sur6.png

El sur - Omero Antonutti e Sonsoles Aranguren

 

Quasi dieci anni dopo "Lo spirito dell'alveare", il parco Victor Erice ritorna con "El Sur" ("Il sud") a fare un film che affonda i bisturi nella condizione socio politica di una Spagna oltraggiata dai trentasei anni di dittatura del "Caudillo" Francisco Franco, attraverso l'uso simbolico delle parole e una messinscena di rarefatta poesia. Delineando con delicata leggerezza del tocco la parabola esistenziale di Estrella, una ragazza che cresce sotto l'ala protettrice del padre di cui, col passare degli anni, comincia a scoprire aspetti della sua vita che, non solo ne mettono sotto una diversa luce la personalità, ma permeano in profondità lo sviluppo della sua stessa crescita veicolandone il percorso. Estrella matura la necessità di partire per il sud della Spagna, una terra sconosciuta, che evoca luoghi della memoria troppo ostinatamente tenuti nascosti, segregati dietro un triste isolamento, e che assurge a simbolo di una dimensione dell'animo che, aprendosi al mondo, si pone come alternativa critica alla rassegnata e tormentata accettazione del presente. Le tematiche socio-politiche sono più esplicite rispetto al film precedente dati i chiari riferimenti alla guerra civile  (la storia è ambientata nei primi anni quaranta) e ai contrasti insanabili tra il "rivoluzionario" Agustìn e il padre fascista, inoltre, trovano un ulteriore riscontro simbolico in due aspetti che li accomuna entrambi. Il primo è riferito alla forza propulsiva del Cinema, alla sua capacità di rivitalizzare le coscienze. Se ne "Lo spirito dell'alveare" la piccola Ana grazie al "Frankestein" di James Whale, in una sorta di iniziazione alla vita che la porta ad identificare il mostro prima con un soldato repubblicano e poi con se stessa, comincia a fare domande sul senso profondo delle parole, in "El sur" il cinema diventa l'unico momento in cui Agustìn si abbandona al nostalgico ricordo del suo amore per l'attrice Irene Rios (Lola Cardona) e suggestionato dalla sequenza che la vede morire uccisa a colpi di pistola, Agustìn le scrive dopo otto anni di assoluto silenzio per accertarsi che non fosse veramente morta. Il cinema diventa più reale della vita ed un ricordo passato più forte di un presente sottratto al legame lineare con la memoria storica. Il secondo aspetto è l'utilizzo come protagonista principale della storia di una bambina. In entrambi i film, mentre i padri sono immersi nei loro studi "particolari" (lo studio delle api del padre di Ana e quello della rabdomanzia di Agustìn), tanto che sembrano uomini fuori da ogni tempo, e le madri osservano tutto con silente rassegnazione, le piccole assorbono ogni tensione latente facendosi inconsapevolmente carico di filtrarle attraverso i loro occhi sognanti, la loro istintiva curiosità, così da depurarne le intenzioni tragiche per ammantarle di poetica misteriosità. Se Ana scopre che non sempre il "diverso" è cattivo così come normalmente viene descritto dai grandi, Estrella, ormai adolescente, decide di partire verso il sud per andare incontro al passato del padre, che poi è il suo passato e quello di tutto il paese. Di andare verso il calore che apre alla vita. Ancora una volta, Victor Erice sembra voler suggerire che è necessaria una coscienza vergine per potersi confrontare senza ombre con il proprio passato e non rassegnarsi all'immobilismo di un presente fatto di recriminazioni. Ci vuole la santa ingenuità per fare le rivoluzioni. "El sur" è un film incompiuto. Per problemi di produzione, le riprese che avrebbero dovuto riguardare l'arrivo e il soggiorno di Estrella al sud vennero interrotte e il film si chiude col semplice proposito della ragazza di partire sulle tracce della memoria storica del padre. Il risultato rimane comunque di alto livello, sottilmente arcano e delicatamente poetico. Il grande cinema di un maestro parsimonioso.  

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati