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Che bella giornata

Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film

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La recensione su Che bella giornata

di barabbovich
6 stelle

Luca Medici, alias Checcho Zalone, è il Re Mida dei botteghini, il fenomeno da blockbuster assicurato e le ragioni non sono difficili da capire. Il personaggio che incarna rappresenta, al tempo stesso, la scaltrezza e la dabbenaggine tipica dell'italiano medio, quello che ha in tasca il diploma di scuola superiore e una cultura da terza elementare. In più, Zalone si incapsula perfettamente in quella zona liminare tra ignoranza delle regole, nepotismo e opportunismo divertito che fa di gran parte degli italiani un riconosciuto popolo di cialtroni. Dopo il successo di Cado dalle nubi, Medici/Zalone torna a sdoganare l'italiano medio del duemila incarnando i panni di un aspirante all'arma dei Carabinieri, costretto a ripiegare - grazie a una raccomandazione - su un posto di vigilante presso il Duomo di Milano. All'ombra della Madonnina, Checco viene circuito da una ragazza araba (Akkari), che vorrebbe approfittare dell'ingenuità del ragazzo per far scoppiare un ordigno nel centro meneghino.
Prototipo del truzzo meridionale, al comico pugliese vanno riconosciuti una buona capacità di scrittura (sua la sceneggiatura) e di entrata nel personaggio e un certo acume antropologico . Più che suscitare risate, il film, che pure ha un buon ritmo, fa sorridere, e la gag con Ratzinger, sulla scena di chiusura, da sola vale il prezzo del biglietto.   

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