Regia di Cary Fukunaga vedi scheda film
Premesso di non aver mai letto per intero il romanzo della Bronte nè di averne visto i precedenti adattamenti cinematografici, mi sono avvicinata alla visione perché attratta dall'ambientazione e da un trailer ben montato.
La storia, per chi non la conoscesse, è quella di Jane una giovane e onesta istitutrice che viene assunta dallo scontroso e vizioso lord Rochester affinché provveda all'educazione di una sua figlioccia. La sagacia e la rettitudine della ragazza, imperturbabile e orgogliosa nonostante le sue critiche e le sue provocazioni, colpiscono l'arcigno aristocratico, che tuttavia nasconde un oscuro segreto.
Il giovane regista giapponese naturalizzato americano Cary Fukunaga, alla sua prima opera di un certo spessore, da dimostrazione di una valida capacità nel modernizzare una storia classica e intramontabile, senza tradirne gli stilemi, giocando abilmente con tutto il contesto di luci e ombre che avvolgono gli scenari e i personaggi, e riuscendo anche a coinvolgere lo spettatore con una serie di fuorvianti indizi disseminati qua e là che imprimono alla vicenda delle sfumature a tratti inquietanti. Funzionano benissimo sullo schermo il contrasto tra la abnegazione e determinazione di Jane, cui presta i tratti delicati e infantili una Mia Wasikowska decisamente in crescita, seppure non sempre al massimo dell’espressività, e l’intemperanza di Rochester, che ha la prestanza virile di Michael Fassbender, credibile nell’impersonare i tormenti di un uomo sgradevole e incostante.
Nel cast anche la sempre ottima Judi Dench, abbonata ai ruoli in costume, e l’italiana Valentina Cervi, in una particina comunque significativa.
In conclusione, versione moderna e al contempo tradizionale, a tratti riuscita, a tratti forse un po’ fredda.
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