Espandi menu
cerca
Black Death - Un viaggio all'inferno

Regia di Christopher Smith vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ohdaesoo

ohdaesoo

Iscritto dal 18 marzo 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 76
  • Post 48
  • Recensioni 287
  • Playlist 5
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Black Death - Un viaggio all'inferno

di ohdaesoo
7 stelle

Black Death non è affatto quello che sembra. Si vende in un modo, quello del cappa e spada medievale fatto di scontri armati e sangue, cavalieri e ferro, preti e streghe ma, come accadde già nell'affascinatissimo Valhalla Rising, ha dentro di più, molto di più. Certo, dimenticate la forza allegorica e la parziale inconoscibilità del film (capolavoro ?) di Refn, no, Smith al contrario ci offre tutte le carte per comprendere senza alcuna difficoltà il proprio film ma l'analisi e la critica delle religioni e delle derive cui esse hanno portato l'uomo ha esattamente la stessa forza del film danese. A livello cinematografico tutto qua è più classico, dalla sceneggiatura alla fotografia, dalle ambientazioni alla recitazione stessa, ma in sottotesto i film sono accomunabili.
La peste, la terribile Peste Nera che in pochi anni uccise un terzo della popolazione Europea nella metà del 14° secolo dà il titolo al film. Il fenomeno, incomprensibile ai medici dell'epoca, fu ritenuto da molti come una punizione divina quindi, come tale, giusta e giustificata (vedere ad esempio la scena dei Flagellanti).
Nel film si viene a sapere di un villaggio nel quale la peste sembra non aver colpito nessuno, tutti stanno bene, nessuno muore. Alla Chiesa non sta bene (se punizione divina deve essere lo deve essere per tutti), si crede quindi che il villaggio sia in mano al demonio. Un manipolo di mercenari cristiani parte verso il villaggio per mettere a posto le cose...
Amo moltissimo l'ambientazione medievale, buia, sporca e intrisa di misticismo, ancora più affascinante in periodi di pestilenza come questi, con corpi ammassati, bubboni, sangue e paura dell' Ignoto. Il film di Smith (regista sempre originale nelle proprie opere, riuscite o meno), è nettamente diviso in 2 parti: la prima è un on the road ante litteram, racconta il viaggio verso il villaggio; la seconda si svolge tutta nel villaggio stesso. Particolare l'uso della telecamera a mano in parecchie sequenze. Nella prima parte si procede a tappe: la terribile scena della "strega", i supplizianti, l'omicidio del loro compagno appestato, la battaglia nella foresta (ottima), la palude, e finalmente il villaggio. Da qua in poi il film di Smith diventa praticamente fermo e immobile (con i cristiani imprigionati nella gabbia d'acqua gelida) ma acquista moltissimo in interesse. Nel villaggio non si crede più nel Cristianesimo. Una (presunta) negromante ha plagiato tutti gli abitanti portandoli ad una nuova religione di cui lei è praticamente la divinità. Tutti credono che grazie a lei e all'abiura del Cristo il villaggio sia protetto dalla peste.
Smith non lesina fortissime critiche all'una e all'altra parte. A questo proposito bastino due splendide frasi pronunciate nel film. "Era bellissima ed era... reale" questo affermano gli abitanti del villaggio alla domanda perchè credessero nella negromante. Bellissima e reale, già, perchè una cosa è credere in un Dio invisibile nell'immagine e nelle opere, un'altra aver davanti in carne ed ossa un essere umano superiore con cui si può addirittura parlare, che compie miracoli evidenti davanti ai nostri occhi. La Fede in questo caso non sarà più cieca ma, come se la ragazza fosse un nuovo Cristo, risulterà in qualche modo antropoformizzata e reale. In più, dicono gli abitanti, lei è bellissima, e il Bello attira sempre e da sempre, quindi non lamentiamoci se anche oggi per vendere uno spazzolino ci deve essere una gnocca in pubblicità.
L'altra frase è "Voi avete bisogno di miracoli" e lo dic dice la stregona al frate protagonista. Già, abbiamo bisogno di miracoli per credere. Del resto questa è una debolezza umana da sempre; abbiamo bisogno del miracolo per credere in Dio, abbiamo bisogno di soldi per credere nel futuro, abbiamo bisogno di gioie per credere nella vita, abbiamo bisogno di un "ti amo" per credere nell'amore.

 

( voto 7.5)

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati