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L'estate di Martino

Regia di Massimo Natale vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'estate di Martino

di Baliverna
8 stelle

*** ANTICIPAZIONE DEL FINALE *** Bello questo film, ambientato quasi tutto su una spiaggia appartata nella triste estate del 1980. La storia familiare e sentimentale di Martino si intreccia con la storia d'Italia di quel periodo difficile, che si potrebbe anche definire l'estate delle stragi (tra l'altro mi pare che quella alla stazione di Bologna sia il più grave attentato terroristico in Europa).
Il regista riesce a inscenare bene le vicende personali del protagonista nel microcosmo della spiaggia, ma riesce anche a inserire con intelligenza riflessi e frammenti delle vicende di Ustica e di Bologna. E' da apprezzare anche l'assenza di una visione ideologica e schematica di quegli eventi. Benché io abbia la mia idea su Ustica (secondo me gli americani tentarono di abbattere l'aereo di Gheddafi ma presero per sbaglio il DC-9), mi è piaciuto il rifiuto di certe esternazioni generiche e ingiuste, come "Siete tutti assassini" rivolto ai militari della base. Allo stesso modo, il regista presenta in luce negativa l'antipatia piena di pregiudizi del padre di Martino verso gli americani. Infatti, tra Martino e il militare si sviluppa un bel rapporto di amicizia, che il padre non capisce e non accetta. Tra l'altro, quell'uomo violento e scostante è assai poco padre per Martino; quindi il figlio va a cercare altrove un rapporto simile padre-figlio.
Mi è sembrata riuscita anche la rappresentazione dei personaggi e del rapporto sentimentale tra Martino e la ragazza. Anche il personaggio intepretato da Treat Williams è ben definito e interpretato. L'ambientazione d'epoca, per quanto poverissima di mezzi (un Ciao, una Vespa 50, e una Fiat 128), è fatta bene. Il comportamento e i passatempi dei ragazzi, infatti, sono veramente quelli di allora, compresi bisticci maneschi e pettinature. Questo posso dire per come me li ricordo io, quando da bambino osservavo con curiosità i ragazzi più grandi.
Mi è piaciuto anche il finale alla stazione di Bologna, perché riesce a rendere la crudeltà dell'evento terroristico senza mostrare l'esplosione, ma solo la gente comune seduta in sala d'aspetto. La stessa idea dello storno della sciagura tramite il ritrovamento dell'otre di lacrime non toglie nulla alla tragedia che realmente avvenne.
Un bel film, che forse si prenderà la sua rivincita in televisione dopo essere passato in sordina nella sale.

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