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L'illusionista

Regia di Sylvain Chomet vedi scheda film

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Travis

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La recensione su L'illusionista

di Travis
10 stelle

Struggente e malinconica poesia per questo nuovo film di Chomet, che riprende ed in parte rielabora una sceneggiatura originale di Tati, raccontandoci di un Tatischeff illusionista vagabondo nella disincantata Europa della seconda metà degli anni '50. Tra paesaggi rurali cupi e grandi città frenetiche in preda alla veloce crescita industriale, Tatischeff incontra una giovane ragazzina che, impressionata dalle sue doti di prestigiatore, decide di seguirlo nel suo cammino credendolo un vero mago, in grado di risolverle ogni problema e donarle ogni cosa desideri. Passano i giorni e il rapporto tra i due si rafforza e Tatischeff ama e vizia la ragazzina come un padre farebbe con una figlia, lavorando giorno e notte per renderla sempre felice. Un giorno però si accorgerà che il tempo passa, la Storia fa il suo corso, le persone cambiano e la magia di un tempo è destinata a svanire. E sarà proprio la ragazzina, ormai donna e non più "innocente", a scoprirlo, in un finale da brividi lungo la schiena, che tocca le giuste corde emotive grazie anche ad una musica minimale ed emozionale che accompagna attraverso dolci note di pianoforte questa storia verso la conclusione. Un capolavoro dell'animazione, per quanto mi riguarda; superiore anche all'ottimo film precedente di Chomet, quel "Appuntamento a Belleville" che risultava essere decisamente più farsesco e fracassone, grottesco e caricaturale. "L'Illusionista" è più intimo, sentimentale. Chomet non si dimentica però nemmeno in questo film di creare meravigliosi personaggi secondari (questi si, un pò alla "Belleville") che impreziosiscono (e non di poco) il film, donandogli soprattutto quell'atmosfera malinconica che è una delle cose che amo di più di questo film e di Chomet in generale; mi riferisco soprattutto ai fantastici artisti che abitano nello stesso hotel di Tatischeff, il clown depresso o il ventriloquo che finisce squattrinato per strada; maschere tragiche e simbolo del decadimento di una tipologia d'Arte senza più fascino per le nuove generazioni. La qualità dell'animazione, nella sua semplicità, nel suo stile vintage e in un periodo in cui Pixar e Dreamworks sfornano prodotti come Cars o Shrek, è una delizia per gli occhi che riconcilia con quello che l'animazione è sempre stata per me come per tutti coloro che sono cresciuti con i cartoni animati in 2D. Spettacolare la rappresentazione a matita e acquerelli di Edimburgo, viene quasi voglia di prendere l'aereo e visitarla. Un piccolo grande film, purtroppo poco conosciuto. 9 e mezzo.

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