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The Fighter

Regia di David O. Russell vedi scheda film

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La recensione su The Fighter

di supadany
8 stelle

VOTO : 7++.
Il pugilato è uno sport (uno dei pochissimi) che va molto d’accordo col cinema, tanto più quando, come in questo caso, il tessuto sociale che c’è alle spalle, è tosto e presenta parecchie caratteristiche che agevolano l’empatia del pubblico con i personaggi chiave (anche questo succede spesso).

Così questo “The fighter” riesce pienamente nella sua missione, agevolato anche da un cast in forma smagliante, dove tutti meritano una fetta di torta del successo conseguito.

Micky Ward (Mark Wahlberg) è un pugile in cerca di riscatto e della sua grande occasione, ma il contesto nel quale vive  non lo aiuta ed emergere.

Infatti il fratellastro che lo allena è Dicky Eklund (Christian Bale), ex pugile di talento, ma frenato dalla dipendenza dal crack che lo rende sempre più inaffidabile, mentre il suo manager è la madre (Melissa Leo) che non riesce a fare i suoi interessi.

Quando poi entra nella sua vita l’intraprendente Charlene (Amy Adams), gli equilibri cambiano, e nonostante gli ostacoli imposti dalla famiglia allargata (sette sorelle intransigenti) legata alle tradizioni, Micky avrà l’occasione per emergere e farà di tutto per non farsela sfuggire.

Film basato sui rapporti, complicati, spesso lesivi, ma anche profondi e ricchi di sfumature e questa diviene la peculiarità principale di tutta l’opera che procede un po’ ad ondate, ma quando ci troviamo di fronte a quella buona allora assistiamo proprio ad uno spettacolo degno di tal nome, in grado di appassionare, far incavolare o semplicemente emozionare.

Così è difficile rimanere distanti di fronte alle disavventure famigliari (spesso tossiche, egoistiche ma sempre sincere anche quando sbagliate), ma tanto meno lo è contenere l’emozione dinnanzi ai trionfi sul ring (enfatizzati senza paura).

Il resto lo fa il contesto degradato da dove tutto parte (intro sulle strade di Lowell con accompagnamento musicale da paura), il desiderio di venirne fuori, la miccia che accende l’ardimentosa Charlene, i litigi che alla fine, dopo diverse traversie, portano tutti sulla stessa strada (ed al successo).

Personaggi quindi interessanti, tutti con un loro background tutt’altro che conciliante, che gli attori riescono a valorizzare al meglio, a partire da un Bale che ci mette anima e corpo (ancora una volta con sacrifici notevoli alle spalle), ma nessuno demerita, anzi.

Valido poi il supporto musicale, il ritmo è incalzante, la storia è ricca di piccole gioie e grandi problemi (la dipendenza da droga, la prigione, la paura di non farcela), il finale è quello che deve essere, se vogliamo un po’ stringato, ma poi arriva l’omaggio ai veri personaggi e un’altra traccia audio d’impatto ci porta con soddisfazione alla fine dello spettacolo.

Prodotto quindi ottimamente sfornato, che paga alcuni limiti congeniti della storia, ma che come Micky non si ferma di fronte a nulla ed ottiene i suoi frutti con volontà ed abnegazione.

Emozionante.

Su David O. Russell

VOTO : 7++.
Molto determinato, aiutato dagli attori (che comunque aiuta tenendo sempre alta l'attenzione), ma anche abile nel gestire le dinamiche della storia.

Su Christian Bale

VOTO : 8.
Straordinario o strepitoso, scegliete voi.
Altra prova molto fisica, grande immedesimazione, talento da vendere.

Su Mark Wahlberg

VOTO : 7.
Robusto di fatto, ma anche nella recitazione che certamente non è trascendentale a livello di espressività, ma per il resto ci mette la volontà che poi ha permesso anche al suo personaggio di emergere.

Su Amy Adams

VOTO : 7.
Tosta, ruolo "sporco", ma lei ci si trova bene lo stesso.
Il temperamento non le manca.

Su Melissa Leo

VOTO : 7.
Calata perfettamente nel ruolo e nel contesto.
Caratttere forte anche per lei.

Su Jack McGee

VOTO : 6.
Pienamente sufficiente (è il padre di Micky)

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