Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Eternamente col mito della commedia americana, i fratelli Vanzina non si (ci) danno pace e tentano in ogni modo di poter essere qualcosa che non saranno mai. Il problema è che hanno un immaginario troppo piccolo per un cinema che vorrebbero grande. Non si può andare avanti ancora per molto con questa solita pappardella: scenografie patinate, canzoni modaiole, situazioni da pochade, attori al minimo sindacale. Per questo ennesimo tentativo di americanata senza arte né parte richiamano alle armi il redivivo Francesco Massari, il cui ultimo film, datato 1987, si chiamava Ti presento un’amica.
L’amico in questione è l’uomo perfetto, bello e in carriera, e tutto la storia gira attorno ai suoi rapporti con alcune donne che conosce nell’arco di una settimana londinese, che ovviamente sono uno schianto (viva il realismo). Niente di nuovo sotto il sole e senza dubbio uno dei peggiori opus della millenaria carriera dei due fratelli, raramente così sciatti e fuori luogo. Situazioni riciclate da altri film che a loro volta avevano riciclato situazioni da altri film, ritmo lentissimo, personaggi vacui. La colpa non è degli attori, nonostante le imbarazzantissime prove della presunta diva Kelly Reilly e Martina Stella, perché Raoul Bova, se servito bene, è bravo: ma sprecare così Barbora Bobulova è sconfortante.
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