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Non avere paura del buio

Regia di Troy Nixey vedi scheda film

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Yayas82

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La recensione su Non avere paura del buio

di Yayas82
7 stelle

Favola nera realizzata magistralmente. I folletti sono perfetti: buffi e inquietanti, come vuole la tradizione del popolo fatato, e la loro pericolosità è credibile. Qualche scena non convice ma la cura nei dialoghi, nelle reazioni dei personaggi e nello sviluppo della trama, è sorprendente. Inoltre il protetto di Del Toro è un buon regista.

A proposito di quell'immenso mondo che è l'horror.

 

Non ho intenzione di recensire in modo approfondito questo film (anche se qualcosa in più del mio commento breve c'è da dire) ma vorrei cogliere l'occasione per discutere più in generale dei massimi sistemi. Massimi sistemi cinematografici relativi all'horror ovviamente.

 

Mi capita sempre più spesso di leggere recensioni lapidarie che condannano senza appello film più o meno ben realizzati con la frase "Film horror ridicolo, non fa affatto paura". C'è chi sforna questa frase direttamente e chi si perde in recensioni chilometriche che fondamentalmente dicono solo questo. Trovo che sia una frase vuota: troppo soggettiva e soprattutto molto spesso male indirizzata. Posso capire che la delusione di uno spettatore che pensava di andarsi a vedere "Le colline hanno gli occhi" e si ritrova di fronte Piccoli Brividi sia devastante, ma la colpa non è quasi mai del film ma del marketing!

 

L'horror è un genere che include tutto e niente perché è definito dalle senzazioni a cui la sceneggiatura e la regia fanno appello e dall'immaginario da cui il film attinge. Dire Dramma, Western, Commedia, Fantasy, Azione vuol dire definire, anche se in piccola parte, il tipo di struttura del film che ci si troverà di fronte e il target del pubblico a cui è rivolto. Tutt'altro discorso è parlare di horror e di fantascienza. Quando ci si addentra in questi generi ci si trova davanti a un prodotto che può spaziare in tutto il campo dell'espressività umana.

Tutto ciò che deve avere un film per rientrare nel genere horror è di fare appello al nostro lato più sommerso: quella parte di noi ancora abbastanza istintiva da reagire al richiamo di qualcosa che si allontana dall'esperienza comune, quella rassicurante, razionale e socialmente accettata. L'horror è solo questo, ed è per questo che lo amo. Perché non ha bisogno di riciclarsi all'infinito per raccontarsi e non ha bisogno di codificare il proprio linguaggio per essere riconosciuto. Non parla alla nostra testa, non parla al nostro cuore, parla a ciò che ci è sepolto dentro, che sia esso il nostro bambino interiore o il nostro passeggero oscuro.

 

Relegare l'horror al torture porn o allo slasher o ai jumpscare facili è un delitto.

Ovviamente non tutti i sottogeneri e non tutte le storie faranno la felicità dell'amante dell'orrore di turno, è semplicemente impossibile, ma basta un po' onestà intellettuale per riconoscere un'opera riuscita da un aborto al di là dei nostri gusti (sì, poi anche i film brutti possono avere il loro fascino, ma quello è un altro discorso).

 

Tornando a "Non avere paura del buio" trovo che definirlo "una totale delusione", un "film che vorrebbe essere spaventoso e invece scade nel ridicolo" e altre frasi di questo genere, sia pura cattiveria.

SIamo di fronte a un prodotto ben concepito e ben realizzato, con molti professionisti di evidente bravura che ci hanno lavorato intorno. Sfornare mostri terrificanti capaci di ghiacciare le vene ad un adulto, magari già svezzato nel genere, non è lo scopo del film. Ogni cosa all'interno della sceneggiatura prima, e della realizzazione dopo, ci dice che terrorizzare lo spettatore non è lo scopo del film.

 

I "Topolini dei denti" sono volutamente goffi, deboli e ridicoli. Sono folletti, sono pericolosi nel modo in cui lo è un'orda di ratti. Ma si nascondono sotto al letto, ti sussurrano da dietro le pareti, spostano gli oggetti lasciati incustoditi... e gli adulti non ti crederanno mai! Questo film racconta l'orrore del mondo infantile e lo fa usando il linguaggio della fiaba. Strizza l'occhio all'adulto ponendogli l'annosa domanda: sei sicuro che sia tutto frutto di una fervida immaginazione? Non ha bisogno del terrore di una mannaia o di un demone invincibile perché i mostri delle fantasie infantili non sono così.

 

La Fiaba Nera è un genere di horror che rimane molto al lato dei filoni più violenti e gettonati, giusto accanto a un altro genere che amo (e che molti disprezzano) che sono le Ghost Story. Può essere che il film non faccia per voi, ma non è colpa del film, di questo no di certo.

 

Ci tengo a precisare una cosa: questo discorso non è in difesa di questo film in particolare che, anche se tecnicamente buono, difficilmente rimarrà a lungo nell'immaginario di qualcuno. E' un discorso universale che mi è gira in testa da molto, dopo aver letto molte recensioni di diversi film.

 

Tornando nello specifico "Non avere paura del buio" i suoi difetti ce li ha, ma non sono enormi.

 

In generale quando le creature escono allo scoperto, in particolare nelle scene di "massa", l'alchimia del film perde colpi. La credibilità della storia è costruita con minuzia ma in queste scene e in un altro paio di occasioni vacilla pericolosamente.

La peggiore è sicuramente quella del bagno, tra l'altro l'unica scena anche scritta male (le azioni della bambina mi hanno fatto pensare "si vabbè, giusto perché è un film...)

In ogni caso l'unica scena di massa che ho apprezzato completamente è stata quella con Katie Holmes semi-svenuta per terra che intravede per la prima volta i folletti, ben girata davvero.

 

Nella prima parte del film qualche scena cede troppo al fascino del "mettiamo paura allo spettatore", senza tra l'altro riuscirci.

Ho odiato particolarmente la scena del padre che accosta l'orecchio alla grata... ma come fa a non sentire il rumore del ferro che stride col ferro... a millimetro dal suo orecchio?! Suono che fra l'altro a noi fanno sentire in modo cristallino: che gli adulti siano un po' tonti in questo genere di film ci sta, ma pure fisicamente sordi....

 

Qualche lungaggine di troppo nella seconda parte smorza un po' la tensione e il finale non mi ha convinto del tutto.

 

In questa sede non analizzerò nel dettaglio il finale perché detesto ogni forma di spoiler ma posso dire che non è un brutto finale, resta molto in linea con le intenzioni del film, ma forse troncando il tutto alcuni minuti prima, dove l'azione terminava, sarebbe stato più incisivo, anche perché, a mio avviso, quello che avviene dopo è tutto piuttosto telefonato.

 

Oltre a questi difetti però il resto funziona.

 

La sceneggiatura è quasi perfetta, la cosa migliore del film.

Come ho già detto la cura dei dettagli è davvero elevata, soprattuto per il genere: i dialoghi, le personalità, le reazioni sono tutte studiate con dovizia. La minaccia è resa in modo solido e credibile (cosa non da poco) e lo sviluppo della trama è coerente in ogni sua parte.

 

Per quanto riguarda la regia devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa, da un fumettista non mi aspettavo tanta padronanza dietro una macchina da presa. Gli attori sono tutti bravi, anche Katie Holmes che di solito non mi convince mai del tutto. Forse la peggiore interpretazione va a Guy Pearce ma è una questione di confronti, non di qualità oggettiva. Bailee Madison è particolarmente in parte: per molti è difficile superare l'antipatia che le star bambine di Hollywood generano in maniera naturale ma, se non siete affetti da tale patologia, apprezzerete la sua performance.

 

Infine l'ambientazione non è male, la casa mantiene il giusto fascino da architettura maledetta anche se a mio avviso somiglia un po' troppo alla futura Crimson Peak.

Finito il film mi è rimasta voglia di esplorare le gallerie sotterranee che si estendono sotto la casa...

 

In definitiva

Da vedere?

Sì, ma con la giusta predisposizione. Quasi tutto ciò che fa paura nel film lo avete già visto nel trailer...

 

Vi piacerà?

Dipende da cosa vi aspettate.

Questo non è Conjuring! E' una fiaba, inquietante e non terrificante che ogni tanto si prende delle licenze per accostarsi a Gremlins, senza coglierne l'intento umoristico ma solo quello grottesco.

 

In alrenativa:

Se il tema vi affascina ma volete un approccio che vi faccia rabbrividire sul serio vi consiglio l'italiano Fairy Tale del progetto Web Movies di Rai Cinema. Tutt'altro mondo: davvero sorprendente e agghiacciante. Inoltre è disponibile gratuitamente e legalmente online, il che non guasta.

Un suggerimento: se volete godervelo lasciate perdere le recensioni, persino wikipedia dice troppo sulla trama, sparatevelo in vena senza indugi e godetevi l'elettroshock! E per favore, per chi lo ha visto, niente commenti sulla trama di Fairy Tale qui sotto, ok?

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