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Malavoglia

Regia di Pasquale Scimeca vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Malavoglia

di zombi
7 stelle

sicilia, sbarco di migranti in cerca di... qualcosa. un ragazzo dal barcone scende giù non visto e si trova davanti 'ntoni che sta mangiando un panino e guarda come davanti la televisione. il clandestino guarda il ragazzo che lo invita a sederglisi di fianco. poco dopo arriva un carabiniere. 'ntoni se lo porta dietro e lo offre ad un conoscente come schiavo per le coltivazioni. si chiama ali, ma 'ntoni lo chiama alfio. gli offre un buco nel vicolo dove ha casa lui con la famiglia e piano piano si integra. 'ntoni ha la passione di fare il dj, ma deve alzarsi presto e andare col padre, il nonno e il fratello sulla barca "la provvidenza" a faticare. introdotto da un cantastorie che racconta al pubblico una storia antica e moderna allo stesso tempo, scimeca riesce in 90 minuti a comprimere le tribolazione di una famiglia, di un'umanità e di una terra che sembrano non avere diritto a niente. i malavoglia sono vessati dalla sfortuna e dagli strozzini che riescono ad approppriarsi di tutti i loro beni, portandoli a piangere il padre/marito morto durante una traversata per loschi traffici, e a maledire "la provvidenza" che sembra accanirglisi contro come un brutto male. nel frattempo alfio conduce la sua vita piccola e appartata confortato dall'amore di una delle figlie malavoglia e osserva ciò che accade alla famiglia che gli ha permeso da clandestino di condurre quella vita decente che andava cercando, scappando clandestino dalla propria terra. 'ntoni, il figlio ribelle se ne va al nord a cercare lavoro, stanco di faticare dietro ad un guadagno assoggetato alla tirannia della natura, ma vuole con tutto se stesso riuscire nel mondo della musica. alfio in un'occasione gli dice che lui non sa cosa significhi davvero schiavitù. parlato quasi totalmente in dialetto o in un italiano-sicilianizzato, il film è presentato come una sorta di rapprentazione teatrale in un anfiteatro antico. la tragedia avviene come da soggetto, la recitazione dei non professionisti ben si amalgama con le location vere e l'effetto speciale del mare in burrasca che agisce contro gli esseri umani e "la provvidenza" stessa, mezzo di sostentamento e insieme delle azioni divine in soccorso agli uomini. alla fine nell'epilogo scimeca ci suggerisce che la testardaggine sconsiderata di quelli che normalmente vengono considerati dei buoni a nulla, frutta il colpo di fortuna che rimescola le carte e contro i pronostici generali riassesta un pò le cose. 

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