Tre giovani di buona famiglia, privi di stimoli e al tempo stesso disgustati dal loro ambiente familiare, mettono in pratica un progetto delinquenziale destinato a salvarli dalla noia e a dar sfogo ai loro disagi. Vestiti come i protagonisti di Arancia meccanica, ne ripeteranno le gesta attaccando coppie benestanti e finendo con il mettersi in guai più grossi di loro.
Note
Che sia tutto uno scherzo lo si capisce quando Kubrick viene tirato in ballo: «Pensa a quante cazzate ha ispirato quel film» si sente dire verso la fine. Prima, dopo e durante sembra di essere tornati a certi pornosoft degli anni 90, che si ve(n)devano al Marché di Cannes e di cui si collezionavano le brochure.
A visione ultimata resta allo spettatore un unico, atroce dubbio: perché un (ex) regista di discreta fama come Girolami Castellari ha deciso a 75 anni di età di rigettarsi nella mischia con uno scult del genere?
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Film piuttosto indecente, al di sotto del minimo sindacale. E' lo “scult” di Enzo G. Castellari, grande artigiano del cinema italiano degli anni '70, venerato da Quentin Tarantino che nel suo meraviglioso Bastardi senza gloria lo ha omaggiato sin dal titolo e più in generale autore di culto per gli amanti del… leggi tutto
Che noia essere figli belli e ricchi di una amorevole famiglia di trafficanti di armi! Roy e Linda sono fratello e sorella ,ma nutrono entrambi un profondo attaccamento reciproco che fa sospettare che qualcosa di più morboso e proibito si nasconda in quella condivisa relazione che li tiene uniti. Dopo una lite in famiglia, Roy decide di ribellarsi e, seguito dalla sorella e…
A diciassette anni di distanza dal suo ultimo lungometraggio (“Jonathan degli orsi, 1994), riesumato dai complimenti di Tarantino e soprattutto dall'uscita di “Inglorious Basterds”, remake a stelle e striscie del suo “Quel maledetto treno blindato”, torna Enzo Girolami Castellari, uno dei migliori artigiani del cinema di casa nostra d'azione a basso budget anni…
C'è un motivo se Castellari era inattivo da quasi un decennio, prima di girare questo Caribbean basterds: per saperlo, basta guardarlo. Un concentrato di banalità, dialoghi insulsi e personaggi scritti di fretta che nulla ha a che vedere con gli autarchici, poveri-ma-belli film d'azione diretti dallo stesso nel corso degli anni Settanta; il motivo per tanto rinnovato interesse attorno a un…
Film orrendo ogni immaginazione. La cosa più sorprendente è che c'è chi ha dato 2 stelle, ma come due, io speravo che per l'occasione se ne potesse dare 0. Molto peggio del peggio che mi aspettavo. Attori che non sono attori, una trama banale, insulsa, ovvia e cretina, una regia da filmino delle superiori. Scene di sesso e nudo sempre caste e castigate, finte più del film che già è finto…
purtroppo mi tocca dare l'insufficienza al maestro castellari che ci ha fatto davvero divertire negli anni 70 ma qui non proprio non ci siamo. capisco voler fare un film x cavalcare l'onda di tarantino, capisco volerci mettere violenza e sesso come si faceva quando in italia il cinema era ancora definibile tale..ma non basta. il maestro prova anche qualche effetto grafico strano,pronti via la…
Il gioco dei rimandi genera mostri. Per questo i “bastards” protagonisti di Quel maledetto treno blindato (distribuito negli States con il titolo The Inglorious Bastards) del vecchio maestro Castellari, che era così piaciuto a Tarantino tanto da omaggiarlo con Bastardi senza gloria (Inglouriuos Basterds in originale), tornano con la stessa storpiatura ortografica in quest’avventura…
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Film piuttosto indecente, al di sotto del minimo sindacale. E' lo “scult” di Enzo G. Castellari, grande artigiano del cinema italiano degli anni '70, venerato da Quentin Tarantino che nel suo meraviglioso Bastardi senza gloria lo ha omaggiato sin dal titolo e più in generale autore di culto per gli amanti del…
Mi vergogno di aver visto questo film, che Tarantino apprezzi questo idiota di regista, e che i suoi film fanno veramente pena. L'inizio sembra di vedere Arancia Meccanica, il capolavoro di Kubrick secondo Castellari in una versione a dir poco inguardabile, poi il film si trasforma nel classico gioco tra gatto e il topo con i trafficanti di droga. Non esiste nessun attore italiano, le sequenza…
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A visione ultimata resta allo spettatore un unico, atroce dubbio: perché un (ex) regista di discreta fama come Girolami Castellari ha deciso a 75 anni di età di rigettarsi nella mischia con uno scult del genere?
leggi la recensione completa di marcopolo30