Regia di Pernilla August vedi scheda film
Allieva di Bergman, da lui scoperta e scelta ai tempi di Fanny e Alexander, Pernilla August debutta dietro la macchina da presa con un film che riprende i temi del grande maestro svedese e lo fa con risultati preziosi. Filtra la lezione bergmaniana attraverso una sensibilità tutta femminile e realizza un film intenso, duro e tagliente ma nello stesso tempo struggente, dotato di spessore emotivo e di passione che lo rendono capace di uscire dallo schermo ed entrare nel cuore dello spettatore, attento non cedere al sentimentalismo gratuito. Un dramma familiare che riprende il tema della rimozione e sottolinea come le ferite inferte nell'infanzia possano aprirsi inaspettatamente e con una ferocia dirompente. Interpreti perfetti, taglio registico di sapore bargmaniano,sceneggiatura che lascia ampio spazio all'improvvisazione. Molto interessante, da non perdere soprattutto da tutti quelli che come me hanno molto amato i film di Bergman
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