Regia di Mark Romanek vedi scheda film
Vale la pena sacrificare degli esseri umani per salvarne altri? La vita "eterna" in terra ha un prezzo talmente alto da risultare insopportabile...L'angosciante melò di Romanek non lascia scampo né ai suoi intensi protagonisti, prigionieri senza sbarre del loro ruolo di “donatori”, né agli spettatori: non c'è nessuna possibilità di salvezza, di cambiamento, di fuga, il destino è scritto e non c'è alcun modo di sfuggirlo. Kathy, Tommy e Ruth si illudono di poter prolungare di qualche anno la loro esistenza per darle un senso grazie all’arte e all’amore, ma in una società che nega loro anche il diritto ad avere un’anima (struggente il ribaltamento: Hailsham e la direttrice Charlotte Rampling non erano crudeli come sembravano, semmai un'ultima speranza) non c’è spazio per i sogni e il lieto fine. Riflessione adulta sulle possibili conseguenze del progresso medico-scientifico che ritorna al cinema ciclicamente (Blade Runner, The Island) per interrogarci interrogarsi su come potrebbe essere il mondo futuro che abiteremo.
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