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L'amore che resta

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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La recensione su L'amore che resta

di cinefilodoc
8 stelle

Gus Van Sant torna al suo tema preferito: la gioventù e la morte. Nei suoi film precedenti, il regista statunitense ci ha abiutato a storie di giovani insoddisfatti, di persone piene di problemi e, come in Elephant e Last Days, di quel tempo che precede la tragedia. Restless, L'amore che resta in Italia, è la storia di due adolescenti. Enoch, orfano di entrambi i genitori, morti in un incidente stradale e Annabel, malata terminale di tumore. Il rapporto che si creerà tra di loro sarà il preludio per affrontare temi come la vita, appunto la morte, l'amore e insomma, ciò che veramente conta. Van Sant ci racconta una storia che dalla sinossi tutto è tranne che leggera in maniera molto ironica. Perchè alla fine Enoch e Annabel, per quanto la vita sia stata severa con loro, restano pur sempre degli adolescenti. La cosa da evidenziare è come si cerchi di non ricorrere alla facile commozione, come non si entri (eccetto ovviamente e inevitabilmente un po nel finale) nel sentimentalismo forzato, cosa che è molto facile vedere in questo tipo di film. Anzi, Van Sant ci scherza anche sopra. In un momento molto intenso, lei si sente male, si iniziano a dire frasi romantiche, parte una colonna sonora da telenovela, per poi scoprire che era tutta una messa in scena. Quindi non lasciatevi ingannare dal trailer, questo film non è un pugno allo stomaco al livello di Amour di Haneke. I due ragazzi trattano la morte in maniera insolita, ci ridono su, ed è questo che L'amore che resta ci vuole dire. Enoch riuscirà a buttarsi alle spalle il suo passato capendo che nel mondo ci sono cose peggiori della morte. Un tenero affresco del mondo giovanile attraverso qualcosa che proprio non dovrebbe appartenere a quell'eta. Come produttore figura Ron Howard.

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