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Mary Poppins

Regia di Robert Stevenson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mary Poppins

di AndrewTelevision01
9 stelle

Un film Disney molto allegro, con interpretazioni magnifiche e un'entusiasmante storia! 9.

"Finché la Banca D'Inghilterra sta in piedi, l'Inghilterra sta in piedi. Se crolla la Banca d'Inghilterra, crolla l'Inghilterra".

~Signor Dawes

Conobbi la magnificenza di questa pellicola soltanto quasi due anni fa: avevo già sentito parlare di "Mary Poppins", la severa governante, dal cuore profondamente d'oro. Visto la prima volta pensai "Wao! Ma allora la Disney ha realizzato qualcosa di bello", poiché all'epoca (non mi ricordo per quale losco motivo, la odiavo). L'innocenza di questo film rende tenera la sua storia, il suo coinvolgimento a sé, i suoi personaggi, qualsiasi cosa si possa immaginare. Rendiamoci conto: Julie Andrews, al suo esordio, vinse un Oscar per la sua interpretazione. Per non parlare del commovente David Tomlinson e l'esilarante Dick Van Dyke, quale ricopre ben due ruoli in questo film. Il regista, Robert Stevenson, ha realizzato un ottima regia: per non parlare di alcune scene storiche come il ballo degli spazzacamini, tutt'oggi ricordata. Detto ciò, cominciamo con la recensione!

Nella Londra del 1906, un allegro tuttofare di nome Bert (Dick Van Dyke), che ci presenta la sua tipica giornata e il Viale Dei Ciliegi, dove conosciamo Ammiraglio Boom (Reginald Owen), un uomo un po' fuori di testa che alle 18 precise, di ogni singolo giorno, spara una palla di cannone, ma specialmente la casa di George Banks (David Tomlinson), un banchiere della banca d'Inghilterra, gestita dal Signor Dawes Padre (Dick Van Dyke) e suo figlio (Arthur Malet). Egli é autoritario, severo, a tratti irascibile, ma ama la sua vita da banchiere. La tata dei figli di Banks, Michael e Jane (Matthew Garber e Karen Dotrice), Tata Ketty (Elsa Lanchester), si licenzia perché stanca di dover badare a loro, quali si sono sperduti, ma vengono ritrovati qualche ora dopo da un poliziotto gentile. La moglie di Mr. Banks, Winifred (Glynis Johns), é caratterizzata come donna devota al lavoro, quasi una femminista. Per scusarsi col padre, Michael e Jane scrivono una lettera per una nuova tata: Mr. Banks la strappa e la butta nel camino, ma i resti volano nell'aria. Il giorno dopo, una folla di tate si presentano a casa di Mr. Banks, ma all'improvviso il vento le spazza tutte via, facendone rimanere soltanto una: Mary Poppins (Julie Andrews).

Mary Poppins si dimostra severa, ma anche comprensibile nel dialogare, e Mr. Banks rimane stupito della lettera (strappata da lui stesso), tanto da rimanere sospettoso. La assume subito e i bambini, volenterosi di conoscerla, si rendono subito conto che lei non é come le altre tate: sa volare, é magica e soprattutto da veri insegnamenti di vita. Col sottofondo di "Basta un poco di zucchero", Poppins e i due bambini si mettono a riordinare la stanza, con degli schiocchi di dita: durante una passeggiata al parco, in compagnia della tata, George e Jane incontrano Bert realizzare dei dipinti, quale li porta all'interno di essi, rendendoli reali. Entrati all'interno dei dipinti, i quattro saranno accompagnati da vivaci canzonette, assistiti da cartoni animati. Andranno sulla giostra e, felicemente, vivranno quella giornata, fino a quando non arriva la pioggia che, bagnando i dipinti, rischia di farli scomparire. Tornati a casa, Poppins mette a letto Michael e Jane, ed ella ridiventa severa dopo un'intera passeggiata a sorridere. Il giorno dopo, la casa di Mr. Banks si trasforma completamente: per esempio le cuoche canticchiano e sono felici di lavorare, ma Mr. Banks sembra essere l'unico non allegro. Difatti si chiede come mai tutti siano "maledettamente allegri": probabilmente l'impegno sul lavoro lo distrae dalla famiglia. 

La mattina dopo, Poppins e George e Jane si recano da Zio Albert (Ed Wynn), visto che John, il cane dei bambini, ha dato la notizia di esserti sentito poco bene. La sua malattia consiste nel ridere troppo, tanto da farlo volare in aria (senza poggiare piede a terra). Bert, invece di aiutarlo, peggiora la situazione raccontandogli qualche barzelletta. Pensando a qualcosa di triste, lo Zio Bert, Bert e i bambini scendono a terra e Poppins, assieme ai bambini tornano a casa. Non potendone più delle sciocchezze dei suoi figli, Mr. Banks minaccia di licenziare Mary Poppins, ma ella riesce a fargli cambiare idea, consigliandogli di portarli alla banca d'Inghilterra, dove appunto Mr. Banks lavora. Poco prima di mandarli a dormire, Mary Poppins narra ai bambini della vecchietta (Jane Darwell), risiedente vicino alla banca. Il giorno dopo, Mr. Banks e i due bambini si recano alla banca, dove incontrano il signor Dawes e suo figlio. Dopo aver spiegato a Michael un po' di storia della banca, signor Dawes si indigna per i due penny che egli doveva dare ai piccioni che visitano la vecchietta.

Mr. Banks e signor Dawes tentano di incuriosire discutendo riguardo crediti bancari, ma non riuscendo a pieno e quindi signor Dawes ruba i due penny a Michael, e per colpa di un equivoco, si crea uno scompiglio nell'intera banca, portando quest'ultima a chiudere per un giorno. Michael e Jane scappano e, durante la fuga, incontrano Bert, sporco ovunque di fuliggine poiché lavora come spazzacamino. Avendogli raccontato cosa é successo, Bert riesce a riallegrare i due bambini, dando una versione più solare del padre; in seguito li porta a casa. Non essendoci nessuno a casa, Bert decide di badare a Michael e Jane, portandoli sopra il camino a vedere la danza degli spazzacamini. Tornato a casa, Mr. Banks riceve una telefonata da parte del figlio di signor Dawes, che non promette nulla di buono.

Mr. Banks si ritrova a parlare con Bert e qui vi é un dialogo interessante: l'aristocrazia si deprime e restaura un dialogo con la povertà, chiedendole un minimo di compassione. Poco dopo essere stato lievemente sollevato moralmente da Bert e i bambini, Mr. Banks si dirige alla banca, dove viene licenziato: qui si sfoga con il signor Dawes, cambia carattere e visione Delle cose, ma soprattutto sorride dinnanzi alla triste realtà, perché trova tutto ciò ridicolo. Dopo avere raccontato una barzelletta a signor Dawes, quest'ultimo vola, ricordando la malattia di Zio Albert, ma facendo capire che é rimasto sorpreso dell'attimo di sincerità di Banks. Mary Poppins si licenzia, mentre Mr. Banks regala a Michael e Jane un aquilone, rendendoli felici. Poco dopo, nel Viale dei Ciliegi vi é una festa (dove vi é anche Bert): si avvicina a Mr. Banks il figlio di Dawes, che si complimenta per la barzelletta, ma soprattutto lo riassume alla banca. Il film finisce con un'inquadratura di Mary Poppins che vola col suo ombrello in cielo.

Quando la fantasia e la realtà si mischiano, si riesce a creare qualsiasi tipo di vivacità che compiace persino gli spettatori a cui non piacciono i/le musical/commedie musicali. Nonostante sia una favola per bambini, sotto il punto di vista del padre di Mr. Banks, questo film sarebbe perfetto per i genitori inaffidabili, quale potrebbero rifarsi una visione di sé stessi dal carattere del personaggio, che personalmente adoro più di tutti per il suo cambiamento giustificato. Mary Poppins rappresenta dolcezza e severità allo stesso tempo: é una di quelle persone che, quando é necessario, intende divertirsi o pensare alle cose serie. Vogliamo parlare della parte realmente severa del film? La banca. Il ruolo del signor Dawes credo sia uno dei migliori mai creati: egli rappresenta qualsiasi sorta di male, a livello monetario. Impassibile, solitario, ma chiaramente sostenuto dai banchieri, anche se il finale cambia completamente l'aspetto caratteriale del personaggio. Inoltre questo film non ha veri e propri antagonisti, specie nelle fiabe Disney, ma cerca di rispecchiare la parte negativa di noi stessi in qualsiasi ruolo, e ci riesce per bene! E lo considero uno dei migliori film Disney mai realizzati, nonostante non sia un simbolo d'infanzia. Esso si differenzia dagli altri lungometraggi Disney per le sue tematiche, seppur non particolarmente diverse, ma molto avvicinabili anche alla mente di un adulto.

Tenerissimo.

9.

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