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La ragazza che saltava nel tempo

Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film

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21thcentury schizoid man

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La recensione su La ragazza che saltava nel tempo

di 21thcentury schizoid man
8 stelle

Che bello sarebbe poter viaggiare nel tempo. Pensate un po’ quante cose si potrebbero fare. Ad esempio, potremmo andare nel futuro per scoprire cosa diventeremo un giorno, oppure potremmo tornare nel passato per avere l’opportunità di rimediare agli errori che abbiamo commesso nel corso della nostra vita. Tanto per fare un esempio, potremmo tornare indietro fino al ’94 per impedire ad un omuncolo di entrare in politica e non dargli così la possibilità di creare un abnorme conflitto di interessi talmente fuori da ogni logica che ancora oggi - a ben quindici anni di distanza - ci tocca scontare tutte le devastanti conseguenze che esso genera. Peccato però che tutto ciò non si possa fare. Comunque, meno male che ci pensa il cinema a farci sognare, altrimenti che tristezza sarebbe la realtà. E questo gioiello d’animazione giapponese è proprio l’ideale per farci evadere dalla grigia realtà quotidiana. La protagonista, Makoto Konno, è una ragazza di diciassette anni che studia al liceo. Makoto ha un carattere allegro e socievole, e quando non è impegnata negli studi, passa il tempo libero a giocare a baseball con due ragazzi della sua età, Chiaki Mamiya e Kosuke Tsuda, con cui forma un terzetto pressoché inseparabile. Un giorno, però, Makoto scopre di avere un potere eccezionale: quello di tornare indietro nel tempo. Superato il comprensibile stupore causato dalla sorprendente scoperta, Makoto usa il suo dono per le cose più disparate, tipo migliorare i propri voti scolastici, ma anche per cose più serie come aiutare le persone rimaste vittime di incidenti. Peccato però che il numero dei viaggi nel passato che ella può compiere non sia illimitato: infatti, dopo essere andata indietro nel tempo diverse volte, Makoto si accorge di non avere a disposizione tutti i tentativi che desidera. Questa, però, non è l'unica sorpresa che l'aspetta…
Tratto dall'omonimo romanzo di Yasutaka Tsutsui (autore, tra gli altri, di “Paprika”, da cui Satoshi Kon ha ricavato uno splendido film), questa pellicola rivela al pubblico il talento di un regista, Mamoru Hosada, molto promettente. Il film è un delicato e tenero racconto di formazione narrato attraverso gli occhi di una ragazza, Makoto, che prende la vita alla leggera e che vive la propria adolescenza senza porsi troppi problemi, almeno finché non le capita di scoprire che può viaggiare nel tempo, e allora sì che a quel punto le cose per lei cominciano a farsi maledettamente serie. La pellicola alterna con intelligenza sorrisi e malinconia, raggiungendo l'apice emozionale quando, nell'ultima parte, si trasforma in un melodramma capace di superare le barriere del tempo. Il risultato finale è un'opera deliziosa, raccontata con grande sensibilità e diretta con notevole sapienza registica. Da vedere.

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