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Scontro tra titani

Regia di Louis Leterrier vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Scontro tra titani

di Lina
4 stelle

Remake moderno, pirotecnico e fracassone di "Scontro di Titani", che pur proponendo una buona dose di azione e avventura (godibile, anche se priva d'anima), è sfacciatamente infedele ai miti greci fino ad arrivare al punto da risultare ridicolo e delirante.

 

Gli Dèi Olimpici qui sembrano tutti macchiette o figure striscianti di manga o anime giapponesi. Vestiti in stile "Cavalieri dello Zodiaco", suscitano antipatia e appaiono uno più assurdo dell'altro. Zeus in modo particolare, tutto sembra fuorchè un Dio o un essere onnipotente e supremo che ha ottenuto il rispetto degli esseri umani, mentre Ade è stato caratterizzato in maniera grottesca, appare troppo sopra le righe come divinità degli inferi affetta da deliri di onnipotenza.

 

Sembrano tutti usciti da "Buffy l'ammazzavampiri". Non sono per nulla credibili. Se fossero stati Dèi, certamente non si sarebbero mai fatti la guerra tra di loro, perchè gli Dèi, da sempre simbolo di potere e bontà suprema, non combatterebbero, ma si sosterrebbero gli uni con gli altri. Va bene donare un po' di originalità al soggetto scelto, ma bisogna pur sempre mantenere una certa coerenza senza stravolgere il mito.

 

Non era il caso di mescolare cozze e fragole che son due cose di natura differenti.

 

Questa versione della storia di Perseo, non solo non segue neppure un po' con fedeltà il mito omonimo, ma lo distrugge e dissacra.

Non che sia un personaggio inconsistente o male interpretato, ma è davvero assurdo farlo interpretare da un Sam Worthington con il capo rasato quando in tutte le versioni del mito, Perseo possiede una bella chioma riccia... senza contare che a quei tempi, a meno che non soffrissero di calvizie, gli uomini non si rasavano i capelli e infatti, i miti greci erano tutti illustrati con i capelli e mai senza.

Perseo in questo film sembra più un gladiatore che altro e conduce con alcuni amici una sorta di lotta epica (dove muoiono pure tutti neanche fosse un horror o un thriller, che allegria!) contro gli Dèi dell'Olimpo.

 

Del mito originale dunque, a parte l'uccisione di Medusa, non rimane molto. Perfino la sua storia d'amore con Andromeda - che è uno dei pilastri del mito - è assente, perchè Perseo non la guarda neanche (allora, a quale scopo inserirla nel film come personaggio? Tanto valeva cambiare tutta la trama), ma sembra interessato a una semidea che pare una raccontastorie da mille e una notte. Ma comunque, i due non quagliano... se tra loro nasce un sentimento, non viene mai approfondito; è solo appena abbozzato e pure piuttosto inconsistente, perchè la coppia si limita a scambiarsi sguardi languidi e stop.

 

Perseo appare per tutta la pellicola come un eroe freddo e insofferente...

Manca il pathos nella storia, che finisce così con il sembrare senz'anima.

 

L'alta dose di azione e avventura con atmosfere in stile "Indiana Jones", "Transformers", "Troy" e "Blade" che propone, può risultare pure affascinante, ma se tutto il resto non funziona l'opera è meramente mediocre e superficiale.

Ci sono poi, scene che sfiorano il grottesco da oscar, tipo quella in cui Zeus (a proposito, mamma mia che aria da pensionato flaccido che ha, altro che fisico scolpito come un dio greco!) entra nudo nella stanza di Danae, la quale, prima copula con lui per chissà quante ore e dopo, quando lo vede alzarsi dal letto, esclama sorpresa "Zeus!"... per la serie, Danae non riconosce nell'intimità il marito da un qualunque altro uomo, le sembrano tutti uguali...

 

Inoltre, vedere un Pegaso nero è stato proprio la punta massima del trash!

Era forse il fratello gemello eterozigote di Calimero? Bah...

 
E' un film, che puntando esclusivamente sulla strada del fantastico-visionario allucinato piuttosto che su quella del classico avventuroso-romantico, è in parole spicce un dozzinale giocattolone in 3D della nuova generazione che offre uno spettacolo visivo certamente mozzafiato e curato a livello grafico (ambientazioni accattivanti – anche se l’apogeo olimpico poteva essere riprodotto in maniera migliore e meno scarna - ed effetti speciali straordinari), ma anche una dose di intrattenimento basata su spunti di poco spessore che fanno rimpiangere i kolossal del passato. Perciò, solo se lo si guarda senza aspettative o senza conoscer nulla della mitologia greca potrebbe piacere anziché deludere.

 

In questo caso, nella trama, la frittata viene rivoltata e sono gli uomini a dare lezioni di eroismo e bontà agli Dèi "imperfetti", ma a me, già questo ha fatto storcere il naso. Non amo molto le versioni alternative che stravolgono del tutto un mito o una storia.

 

Sam Worthington, nei panni di Perseo, è un giovane eroe omerico dinamico e funzionale, ma purtroppo un po' algido e monoespressivo (un po' sottotono rispetto ad "Avatar" e "Terminator: Salvation" direi), mentre la scelta degli Dèi è assai inadeguata: Liam Neeson nel ruolo di un Zeus imperfetto fa solo ridere... è decisamente patetico e ridicolo, una caricatura; Danny Huston è un Poseidone assente e avrà sì e no una o due inquadrature in tutto il film; Ralph Fiennes è un Ade che andrebbe bene nei fumetti che come già detto, più che un Dio, sembra un malato di mente megalomane; Luke Evans interpreta Apollo (gli sono state assegnate solo due frasi in tutto il film e gli vengono dedicate non più di tre o quattro inquadrature)  è veramente bello come il Dio Sole, ma  non incide comunque in alcun modo sul valore del film. Per il resto gli altri Dèi Olimpici sono assenti...

Riguardo alle attrici, l'interprete di Andromeda (Alexa Davalos) non dice nulla, è alquanto insipida, ma è probabilnente soprattutto a causa del ruolo breve e marginale assegnatole; quella dell'ammaliatrice Medusa (Natal'ja Vodjanova) invece è bella, ma eccessiva, in stile Buffy anche lei, quindi sopra le righe e infine, quella dell'eterea Io (Gemma Arterton) non è male, ma neppure memorabile.

 

In definitiva, film farsa con attori fuori parte (divertente e ben fatta forse solo la scena in cui Perseo e i suoi amici vanno a parlare con le Graie, le streghe dello Stige - anche questa una deviazione del mito originale poiché mostra che erano le Forcidi anzichè le ninfe Stigie).

 

A questo punto, è meglio "C'era una volta Pollon" perchè perlomeno era una parodia dichiarata sui miti greci..

 

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