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Dieci inverni

Regia di Valerio Mieli vedi scheda film

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La recensione su Dieci inverni

di FilmTv Rivista
8 stelle

Iniziavamo a temere che le questioni di cuore dei “gggiovani” si limitassero a qualche lucchetto legato a un palo o a un ménage esotico tra vampiri e licantropi. E invece in questo film riscopriamo con piacere che la quotidianità dell’amore tra due ragazzi “normali” (a partire già dai nomi - di nuovo di santi! - dopo tanti Step, Curry, Babi e affini) non solo esiste ancora ma può anche essere interessante. Camilla e Silvestro (a cui prestano il volto Isabella Ragonese e Michele Riondino, entrambi convincenti nella parte) si conoscono infatti tra i canali di una Venezia lontana dagli scontati percorsi turistici agli inizi del primo anno universitario. Lei è una studentessa di russo, lui deve ancora chiarirsi le idee, entrambi però sanno che è più comodo ibernare il cuore in inverno: fatto sta che da quel momento le loro vite si intrecciano e si sciolgono più volte (anche in un’“esotica” Mosca) per circa un decennio, i dieci inverni del titolo, per l’appunto. Tra esami da dare, sentimenti a lungo lasciati a maturare e carte in tavola che ancora possono e vogliono essere cambiate, i due cercano continuamente di tararsi a vicenda, confusi e attratti come sono da un’adolescenza sempre più in dissolvenza e un’età adulta che (in parte) si vorrebbe rimandare. In questo modo la pellicola scorre via veloce grazie anche alla regia ferma e senza indugi di Valerio Mieli. Che - per il suo esordio, sbarcato a Venezia nella sezione Controcampo Italiano - non vuole correre rischi ma, anzi, procede con i piedi ben piantati a terra, senza voli pindarici azzardati ma nemmeno brusche cadute. Senza cedere a stucchevoli romanticherie, gli effetti speciali lasciano infatti spazio a una storia romantica forse scontata ma assolutamente credibile, che ben si presta a una facile immedesimazione anche da parte di chi sta al di qua del grande schermo. La realtà italiana è ancora (o anche) quella. Per chi, come Mieli, avesse ancora voglia di raccontarla.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 49 del 2009

Autore: Enrica Re

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