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Il piccolo Nicolas e i suoi genitori

Regia di Laurent Tirard vedi scheda film

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La recensione su Il piccolo Nicolas e i suoi genitori

di giancarlo visitilli
8 stelle

“Mi chiamo Nicolas. Ho otto anni, due genitori fantastici e vorrei che non cambiasse mai nulla”. Con queste parole si presenta il protagonista di questa deliziosa commedia francese, campione d'incassi in patria. La storia, nata negli anni Cinquanta, dalla fantastica penna di René Goscinny, l'autore di Asterix, e arricchita dai disegni del famoso illustratore, Jean-Jacques Sempé, è una bella pagina di letteratura per l’infanzia e di cinema per e sui bambini, utile soprattutto ai genitori. In fondo, la semplicità della storia può indurre nel pubblico l’idea che si tratti di un film per fanciulli. Niente affatto. Nicolas è un bambino di otto anni, che vive in un villaggio della Francia, circondato da una banda di amici di classe, tutti ben caratterizzati: Alceste, un ciccione che vuole diventare primo ministro per continuare a banchettare per tutta la vita; Geoffroy, figlio di un riccone, che ha l’autista personale e un’interessante collezione di costumi con cui adora travestirsi ogni giorno; Agnan, il primo della classe, occhialuto e sapientone che viene visto da tutti come “uno scarafaggio spione”; Clotaire, un ragazzino sonnacchioso che sogna di diventare campione di ciclismo; Eudes, litigioso per scelta; Rufus, pasticcione che gioca a fare il poliziotto, e tanti altri. Insomma, tutti amici che allietano la vita quotidiana di Nicolas, come se fossero personaggi di un carillon sempre in moto per lui. I genitori di Nicolas, affettuosi piccolo-borghesi, sono sempre alla ricerca di un posto al sole nell’ambito della società. Un giorno però Nicolas scopre improvvisamente che la sua vita sta per essere tramortita da un evento: l’arrivo di un fratellino o di una sorellina in casa. In un lampo sente che la sua serenità messa a repentaglio e tenta d’inventarsi di tutto per salvaguardarsi con la complicità degli amici.

I francesi, sia che si tratti di film drammatici, o di commedie, sono maestri di cinema. Anche nel caso di film per e sui bambini: solo qualche anno fa Christophe Barratier ha fatto commuovere il mondo con il film I ragazzi del coro (di cui il film di Tirard ha molto, anche lo stesso protagonista che dirige a scuola il coro di bambini, è lo stesso del film di Barratier; una sorta di omaggio). Come dimenticare anche la drammatica storia di Laurent Cantet, del suo bel film, La classe, Palma d’Oro a Cannes nel 2008. Insomma, sarà che i francesi hanno avuto un maestro del cinema che racconta i ragazzi, Francois Truffaut (basti citare I quattrocento colpi, a proposito di questo film), ma nessuno come loro sa essere così efficace. Ma Nicolas ha anche molto dell’italiano Gian Burrasca di Vampa.

Anche nel caso di questo film di Tirard, tutto funziona. Il cast è perfetto: il giovane Maxime Godart, che interpreta Nicolas, è inossidabile; sua madre, interpretata da Valérie Lemercier, vincitrice di due premi César, è straordinaria nell’interpretare la donna svampita; anche il padre di Nicolas è famosissimo: si tratta del grande comico, Kad Merad, interprete di commedie stellari, come Giù al Nord. A ciò si aggiungono dialoghi efficacissimi e divertenti, divertentissima la sequenza delle visite dove ai bambini vengono somministrati gli enigmatici test di Roscharch, ed una colonna sonora che ben accompagna le immagini.

Alla fine del film, il piccolo Nicolas chiarisce anche il dubbio con cui si apre il film, derivante dal tema assegnato dalla sua maestra, a cui non aveva saputo rispondere: da grande Nicolas vuole “far ridere la gente”. Non sappiamo, realmente, se ci riuscirà. Tuttavia, è certo che, da piccolo, ci riesce in modo eccellente. Da non perdere.

Giancarlo Visitilli

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