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Splice

Regia di Vincenzo Natali vedi scheda film

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La recensione su Splice

di trebby
1 stelle

Per parlare di questa immonda pellicola non so neppure da dove iniziare, potrei iniziare discorrendo circa l'abominevole interpretazione di Adrien Brody, la peggiore della sua cariera, lo sventurato attore statiunitense ha tenuto per ben due ore un'incommentabile faccia di culo. Potrei parlare di Sarah Polley che esattamente vent'anni prima di questa ciofeca aveva recitato in quell' affascinante favola chiamata: ''le avventure del barone di Munchausen'', passando da bambina prodigio ad attrice trentenne alla quale non vengono proposti ruoli decenti. Il film parla di due giovani scienziati che cercano di produrre proteine utili alle case farmaceutiche mescolando dna, di conseguenza i due dottori ottengono mostri da laboratori scaturiti dall'unione del dna di vari esseri viventi. Devo dire che questi abomini fanno talmente schifo, che lo spettatore rischia di rigettare le frittelle e le sfrappole carnevalesche fagocitate quando la bella Sara Polley recitava nelle avventure del barone di Munchause, ovvero nel remoto inverno del 1988. Ora bando alle ciancie e concentramoci sulla trama, i due sciocchi scienziati riescono a creare un laboratorio un mostro che mescola il dna umano a quello di un topo, di un canguro, di un rospo e di un insetto, in una parola i due cretini ottengono in la boratorio un essere che è un inno alla bruttezza. Con il passare del tempo il mostro prende le sembianze di una ragazza, o perlomeno potrebbe sembrare una bella ragazza, la cosa più assurda è che al regista salta in mente di proporre al pubblico uno squallido rapporto sessuale tra la creatura e Clive lo scienziato interpretato da uno spaesato Adrien Brody. Lo spettatore ovviamente di fronte ad un'atrocità simile capisce perchè il pover Adrien Brody abbia mantenuto un'espressione così ''terrorizzata'' per tutto il film. Non mi dilungo ulteriormente nella descrizione della trama perchè non voglio rovinare il finale, vi avverto però che in questo film non viene mai pronunciata la parola fine in merito al grottesco. Temi importanti come l'etica scientifica e la morale scientifica, vengono banalizzati da un regista che ha in mente un horror fantascientifico senza troppe pretese. La tematica è affascinante in quanto tutti gli scienziati si chiedono da sempre quanto è lecito spingersi oltre, un pò come l'Ulisse narrato da Dante nella divina commedia, il quale di fronte alle colonne d'Ercole pronuncia la famosa frase: ''considerate la vostra semenza fatti non foste per viver come bruti ma per coltivar virtute e conoscenza'',alla fine dio punisce Ulisse per la sua superbia e lo scaraventa all'inferno. La vicenda narrata da Dante fa sorgere un quesito spontaneo: dove finisce l'audacia e la sete di sapere della scienza e dove comincia la superbia umana. Purtroppo il regista non coglie questi elementi ed il film naufraga miseramente.

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