Regia di Kevin Greutert vedi scheda film
Coloro che considerano l’horror un genere di basso livello sono gli stessi che pensano ai film di “Saw” come a pellicole alimentate esclusivamente da dosi massicce di violenza gratuita.
Certo il torture porn esige tanto sangue, che vi piaccia o no, tanto è vero che questo capitolo inizia con una delle sequenze più truculente di tutta la serie.
Ho scelto di recensire e consigliare “Saw VI” perché rispetto agli altri rende maggiormente esplicito un non trascurabile sottotesto politico-sociale: a muovere plot e personaggi è l’ombra di un capitalismo degenere partorito da una crisi tutta attuale. Al centro di tutto vi è infatti un prestito negato che diventa fonte di rancori e vendette, perché il sonno del denaro genera mostri.
Ed ecco che allora il protagonista, obbligato a decidere di volta in volta chi debba morire e chi invece salvarsi, non è costretto (questa volta) a subire il martirio della (propria) carne durante il percorso, ma si trova egli stesso vittima della più atroce della torture: la scelta.
Davvero niente male.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta