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Negli occhi

Regia di Francesco Del Grosso, Daniele Anzellotti vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Negli occhi

di hallorann
8 stelle

Vittorio Mezzogiorno aveva una faccia che non si dimenticava, il naso da pugile dilettante e gli occhi come due lunette, azzurri e intensi, un sorriso che trasmetteva bontà e rassicurava. NEGLI OCCHI, appunto, c’era tutto il suo fascino ed è anche il titolo che Giovanna, figlia e attrice ha dedicato - tramite la regia di Francesco Del Grosso e Daniele Anzellotti - al padre prematuramente scomparso nel 1994 a soli cinquantadue anni. Ci sono due film suoi che ho particolarmente amato, IL GIOCATTOLO di Giuliano Montaldo e TRE FRATELLI di Francesco Rosi in cui Mezzogiorno interpretò due bei personaggi, indimenticabili ed encomiabili. Nella pellicola di Montaldo impersona Sauro, un poliziotto meridionale amico del protagonista Vittorio Barletta (interpretato da Nino Manfredi). Sauro e Vittorio stringono un’amicizia leale in cui il primo, scapolo, spesso è ospite della coppia Barletta. I due conosciutisi in palestra insieme condividono la passione per le armi che per entrambi sarà fatale. In TRE FRATELLI – film sulla fine delle illusioni e l’inizio delle disillusioni – soprattutto nel personaggio di Rocco, anche lui single come Sauro ma meno sorridente e più malinconico. Le sfumature, l’umanità con cui cesella i due ruoli (in realtà tre perchè nel film di Rosi interpreta anche il padre dei fratelli da giovane) lasciano il segno nella carriera dell’attore e nell’immaginario cinematografico. Altra bella prova e agli antipodi è quella di O’ pazzo in CAFE’ EXPRESS di Nanni Loy, socio mariuolo di Vittorio Caprioli con zazzera riccia.

Il documentario di Del Grosso e Anzellotti, inframezzato di filmini amatoriali e dichiarzioni di amici e colleghi, si sofferma sull’uomo e sull’attore, egli ultimo di sette figli viene circondato dell’affetto di numerose sorelle. Con l’amico fraterno Italo Cardarelli consegue la laurea in leggi per accontentare il padre, la vera passione, infatti, è recitare. A fine anni sessanta lavora con Eduardo De Filippo, due stagioni teatrali in cui la severità e il rigore del celeberrimo conterraneo lo metteranno a dura prova ma gli saranno (come riconoscerà lui stesso) utili nel mestiere. Anni dopo quando intraprenderà il cammino impegnativo e sperimentale del teatro di Peter Brook, parimenti alle due esperienze simili con Mario Martone, si libererà dei “clichè” della napoletanità. Vittorio uomo ha un carattere complesso come racconta Giovanna, “un uomo seduttivo, rapace, buono e dall’istinto animalesco” dice Marco Tullio Giordana. Uomo generoso dalle semplici passioni quali le moto, i cani, la boxe che esercitò pure, come ricorda Gianni Minà. Giovanna ne ripercorre certi luoghi con il cugino Luca, per esempio il quartiere di Roma Casalpalocco in cui visse prima che diventasse sede di residence per benestanti. Michele Placido racconta l’ammirazione e la stima reciproca…Padre severo per Giovanna “duro, intransigente ma nel contempo insicuro forse perché anticamente orfani di famiglia e quindi con un profondo desiderio di farsi amare e di farsi accettare”. Giovanna, a detta di tutti, ne è l’erede artistica e naturale con quel primo piano unico, quel “volto che racconta”. Nel 1989, durante la lunga tournèe del Mahabharata in America, Vittorio ha una relazione occasionale da cui nasce Marina, sorella inaspettata per Giovanna. Anche quest’ultima passerà per l’esperienza totale del teatro di Brook prendendo consapevolezza di se stessa figlia di e futura attrice. Nel ’93  dopo il successo ottenuto con le due serie de LA PIOVRA si ammala di tumore e con grande stupore di tutti se ne va troppo presto, lasciando il rimpianto di quanto ancora avrebbe potuto dare al cinema e non solo. NEGLI OCCHI (ritratto tenero e appassionato) si chiude sulle note della malinconica ALERIA di Pino Daniele, sulle immagini teatrali del Mahabharata e infine su una registrazione domestica di Giovanna bambina, della madre Cecilia Sacchi (scomparsa di recente) e di Vittorio che le canta una canzone napoletana.

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