Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
"Qual è il parassita più resistente? Un virus, un batterio? Un'idea!..."
Condividire i sogni è una pratica proibita, per certi versi mistica: significa aprire la mente nella fase in cui è più creativa (quella del sogno) e costruire un universo parallelo, diverso e infinitamente migliore di quello quotidiano, ma che si può trasformare in un incubo se il nostro subconscio ha dei lati oscuri da elaborare. Dom Cobb è un esperto di sogno condiviso e di insinuazione nel subconscio altrui e, dopo essere fuggito dagli USA, usa le sue doti a scopo commerciale (estrae dalle menti addormentate segreti di ogni genere). Un giorno, l'incontro con una sua possibile vittima si trasforma in una nuova impresa ai limiti dell'impossibile (l'inserimento, invece di una estrazione), che forse lo renderà libero dall'esilio e gli permetterà di poter tornare a casa dai suoi figli.
Inception nasce come un'opera complessa, che unisce il thriller al film psicologico (come funziona davvero la nostra psiche quando dormiamo?). Complessa e forse un tantino macchinosa è anche l'esplicazione dell'esplorazione dei sogni e del meccanismo del sogno nel sogno, con i tempi dilatati - anche troppo nell'ultima parte - tipici dell'onirico. La confezione finale è ben fatta, qualche carenza logica nella trama (ma c'è logica nel mondo dei sogni?) tutto sommato ben superata, un solitamente buon DiCaprio, una fotografia ed effetti speciali all'altezza. Certo Inception ha dei punti di contatto con Memento (sempre di Nolan) e deve molto anche a Matrix (qui non solo per i temi, ma anche per certe sequenze visive).
Non manca neanche il finale aperto (o almeno io l'ho considerato tale). Insomma un'opera sufficientemente riuscita. Meriterebbe 3 1/2 stellette, ma arrotondo a 3.
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