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Mr. Nobody

Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mr. Nobody

di ohdaesoo
8 stelle

nel finale presenti spoiler ammazzafim

"Negli scacchi è chiamato Zugzwang... quando l'unica mossa possibile...
è quella di non muovere."

Mi sono ritrovato ad avere i brividi in questa frase nel finale di Mr Nobody, quando finalmente riusciamo a capire fino in fondo tutto quello che il film ci aveva mostrato fino ad allora.
E' davvero stranissimo come una pellicola simile a questa, Donnie Darko, dove si mescolava come qua fantascienza e filosofia, sia diventato un cult, forse il vero e proprio cult degli anni 2000, e invece questo Mr Nobody da noi non sia neppure uscito da noi.
Film complessissimo, tremendamente originale e allo stesso tempo derivativo da tanto del meglio cinema di questi ultimi 10 anni, da Se mi lasci ti cancello di cui prende la memoria emotiva a The Butterfly Effect per la tematica delle scelte che cambiano la vita, da Magnolia per gli scherzi del caso e del destino a Big Fish per il taglio nel quale è raccontato, da Europa di Von Trier per l'uso dell'ipnosi a Mulholland Drive per la realtà che collassa, da Sliding Doors per il racconto contemporaneo di più vite a Synecdoche per la ricerca, se esiste, del senso della vita e per altri concetti, come l'esistere o il non esistere o l'essere tutti un'unica persona.
E, anche se non lo conoscerà nessuno, c'è molto anche di un piccolo e interessantissimo film, Davanti agli occhi.
Insomma, gran parte del miglior cinema di questi ultimi 10 anni in un un unico, ambiziosissimo film, un soggetto strepitoso che però rischia più volte di accartocciarsi su sè stesso.
L'importanza delle scelte, o forse delle non scelte, è alla base di tutto. 
Ma c'è anche una cura molto particolare alla confezione.
L'impianto fantascientifico, che poi alla fine si rivelerà qualcos'altro, è curato nei minimi dettagli tanto da gridare al miracolo se pensiamo che il film è una produzione franco-belga. Sono decine le sequenze visivamente notevoli ed anche gli effetti speciali sono assolutamente di primordine. Il fatto è, come accadrà anche con le tematiche, che alla fine c'è pure troppo, un virtuosismo dopo l'altro, un gioco grafico continuo, un'inventiva impressionante che alla fine rischia quasi di stancare. E così se alcune sequenze le ho trovate formidabili (su tutte l'incredibile carrellata indietro alla velocità della luce che dalla stanza di Nemo finisce in una cartolina sul tavolo di un'altra vita parallela) ma passando da meraviglia a meraviglia la sensazione di un eccesso c'è stata, eccome.
Ma Mr Nobody rimane un film di tematiche, tante, forse anche troppe.
Van Dormael racconta il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza in maniera superba, regalandoci più di una scena dalla carica poetica enorme. Il tuffo della ragazzina con lui che la guarda da dietro la porta dello spogliatoio, i due ragazzi sotto le coperte, quel dettaglio sulla pelle d'oca, tutte le sequenze in cui l'amore (tema presentissimo) sembra così unico e definitivo. 
Il fatto è che ci si ripete troppo, si rischia più di una volta la ridondanza.
Tutto è molto complesso in Mr Nobody, il film è un continuo andare avanti e indietro nel tempo, passato e futuro collassano insieme. Non solo, nelle stesse fasce temporali abbiamo più realtà parallele, in base alla scelte prese, o alcune volte capitate per caso, che fa Nemo. Il tema del destino, del tempo, della memoria, del libero arbitrio, tutto è mescolato insieme anche se a volte ci sono momenti troppo didascalici (le lezioni) che riescono allo stesso tempo a rendere più interessante il film ma anche più pesante. 
E già leggero non era di suo.
Si esagera nel concetto di ineluttabilità di una scelta, perchè non è vero che nella vita ogni piccola decisione rispetto ad un'altra porta a conseguenze diverse, la vita è piena di azioni inutili in realtà, che non cambiano affatto la nostra esistenza. Ma bisogna scegliere sempre il meglio, capire quali possono essere le conseguenze migliori, o le meno peggio, di una scelta. A questo proposito la metafora iniziale che ho citato, quella della situazione negli scacchi per cui qualsiasi scelta fai ti porterà a perdere qualcosa (e in quel caso allora sarebbe meglio non scegliere, non muovere nulla) è straordinaria.
Nemo muore in quasi tutti gli scenari, ogni mossa lo porterà alla distruzione, impossibile scegliere.
Ed è qui il colpo di maestro del film. 
L'impossibilità di prendere una decisione, l'impossibilità di sapere qual è la vita giusta o l'esistenza perfetta, altro non era che la metafora della scelta più straziante e inumana che un bambino può fare. 
Padre o madre, chi scegliere?
E la stasi di quel bambino, lo scoprire che tutto il film non è altro che l'immaginazione che lui fa sui possibili futuri che quella terribile scelta può portargli, l'ho trovata una cosa magnifica, la migliore possibile, e momento più intenso di tutto il film.
Mr Nobody, già, Mr Nessuno, perchè niente è esistito in realtà.
E forse c'è una terza scelta, una via alternativa, non scegliere uno dei due, ma scegliere sè stesso, scartare di lato da quella ferrovia.
E Anna sarà finalmente tua. Perchè è lei alla fine che hai sempre voluto ed è lei che hai sempre perso in ognuna di quelle vite.
Solo sulle tre figure di donna ci sarebbe da scrivere all'infinito, ognuna è metafora di qualcosa.
Ma Anna è l'amore vero e in quella sterzata fuori dalla ferrovia Nemo l'avrà.
E il tempo tornerà indietro, come quel topo nel filmato è tornato in vita dalla decomposizione.
Il tempo tornerà indietro, il vecchio tornerà in vita ridendo, Nemo non morirà mai, tutte le sue vite possibili finite in tragedia saranno salve.
Perchè non esisteranno.
C'è quella terza scelta che forse salverà tutto.
Ma quel bambino era speciale, possedeva il dono di poter vedere le cose.
Noi no invece, a noi l'Angelo le labbra ce l'ha toccate e ha formato la fossetta, noi siamo persone normali, senza nessun dono.
E le nostre scelte se saranno giuste lo sapremo solo alla fine.
Solo poi.

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