Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
Virzì, forse ispirato dal fatto di girare nella “sua” Livorno, ci regala un film decisamente gradevole grazie anche alla buona interpretazione di buona parte del cast (anche se qui devo fare un appunto: è mai possibile che gli attori al di sotto dei 30 anni abbiano capacità di dizione così scadenti ? In alcune scene era quasi impossibile capire i dialoghi, non so se la cosa sia voluta per rappresentare una sorta di ”incomunicabilità” giovanile o sia proprio un problema di formazione scenica…). La storia, pur se a tratti eccessivamente incasinata, è comunque avvincente e spicca soprattutto il contrasto tra un’ottima Sandrelli, madre decisamente sopra le righe, e un Mastrandrea con il freno a mano tirato, nel personaggio di un insegnante pieno di nevrosi e con ancora qualche conto in sospeso con il complesso di Edipo. Ma la migliore è a mio parere l’interpretazione della Ramazzotti, nella sua fresca ingenuità di madre sopraffatta da una voglia di vivere che va al di là di ogni “costrizione” familiare pur cercando di conciliare l’amore per i figli con la passione e la ricerca di un proprio posto nella vita. Ottima la colonna sonora del tempo che fa da accompagnamento costante al film.
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