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District 9

Regia di Neill Blomkamp vedi scheda film

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La recensione su District 9

di bradipo68
8 stelle

Ghettizza l'alieno.Solo per vedere l'effetto che fa.Il genere verso cui questo District 9 è debitore è senza dubbio quello della fantascienza politica degli anni 50.Quella in cui vedevi le creature,quella in cui a volte non le vedevi ma loro si sostituivano a te,quella che sullo schermo faceva vedere ben altre cose da quelle che intendeva.E che educava alla paura del diverso. Anche qui è così,ma la lettura è molto più facile,oserei dire quasi banale,dissonante con un film che può essere tacciato di tutto tranne che di banalizzare quello che narra.L'equazione diverso=alieno è sempre verificata e non importa se l'alieno son quasi 30 anni che si è uniformato ai (peggiori)costumi terrestri.E se andiamo a sostituire alla parola alieno,la parola immigrato ,l'equazione di cui sopra è sempre verificata lo stesso.Ecco perchè guardi il film e pensi che alla fine quello che stai vedendo non è poi così fantascientifico ma affonda profondamente le radici nella realtà quotidiana.Gli alieni quasi come un cancro da estirpare,da asportare comunque e perlomeno da spostare lontano dalla città.L'alieno è comunque un diverso,crea disordine,crea problemi di ordine pubblico,crea delinquenza.E poi non sono neache tanto belli da vedere.Chiamati dagli umani dispregiativamente gamberoni sono in realtà un incrocio tra un Mostro della laguna nera(Jack Arnold docet) e un Predator.All'inizio si guardano più che altro con repulsione poi gradualmente si empatizza la loro condizione,anche per via di certi snodi narrativi furbetti.La storia è quella di un oscuro funzionario raccomandato, posto al comando delle operazioni disgombero degli alieni dal distretto del titolo,sorta di ghetto/slum/bidonville alla periferia di Johannesburg.Il problema è che viene contaminato da un escreto alieno e comincia una trasformazione graduale in "gamberone".E il film narra le peripezie di questo novello Brundle/mosca che cerca di recuperare la sua essenza,il suo genoma umano.Ma soprattutto il fenotipo umano.Il film di Blomkamp è mascherato da mockumentary,molta telecamera a spalla,un contatto stretto con l'ambiente arido,brullo e polveroso che fa da sfondo.Assomiglia a moltissimi altri film che cita intelligentemente e forse proprio per questo reiterato gioco di citazioni(non solo in ambito cinematografico) quello che viene fuori è un divertissment molto più raffinato di quello che sembra,riesce a stimolare il cinefilo che si divertirà a riconoscere più citazioni possibili e allo stesso tempo è travestito da popcorn movie con tutto il suo sferragliare,sparare ecc che fa tanta presa sul pubblico medio.Ma ciò non toglie che il film in questione pur assomigliando a tante altre pellicole propone soluzioni originali in modo convincente.Ecco quindi che sfilano le citazioni di Indipendence day,Transformers,Robocop,La mosca,La cosa di Carpenter, addirittura si arriva a citare anche lo spot di un automobile(a dir la verità girato sempre da Blomkamp) senza dimenticare i particolari succitati sugli alieni e sul loro aspetto.Tutte queste suggestioni sono però manipolate con creatività e assemblate a dare vita a un film che vive di luce propria.E gli alieni se si guardano bene dopo un paio di ore di film sono molto più umani di quelli che umani dovrebbero esserlo in partenza....

Su Neill Blomkamp

viene dalla pubblicità e un po'si vede.Il suo linguaggio registico è forbito.

Su Sharlto Copley

mi era totalemete sconosciuto ma devo dire che è molto bravo

Su David James

ok

Su Jason Cope

non male

Su Vanessa Haywood

breve apparizione

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