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Drag Me to Hell

Regia di Sam Raimi vedi scheda film

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La recensione su Drag Me to Hell

di ohdaesoo
8 stelle

Mi mancava. Sam Raimi mi mancava proprio. Ho 32 anni, sono della generazione che ha visto (più volte) nella sua ultima infanzia e prima adolescenza cult come La Casa, La Casa 2 e l'Armata delle tenebre, ovvero tutti film che mi costringevano ad andare a dormire in camera dei miei (specie i primi 2) malgrado durante la visione mi trovassi più di una volta a morire, verbo non preso a caso, dalle risate (soprattutto il 3°). Drag me to hell è tutto questo, è un grande tuffo nel passato, è Raimi che dopo 20 anni rifà Raimi. Si rinnova e copia sè stesso, il tutto con un grande stile, con una padronanza del genere degna di pochi, con il suo marchio inconfondibile.
La trama. Una ragazza per "far carriera" rifiuta ad una vecchia zingara la proroga per il pagamento del mutuo. Riceve in cambio una maledizione, un malocchio: un demone la tormenterà per 3 giorni, passati i quali la porterà con sè all'inferno (da titolo). Per salvarsi, ricorrerà al potere di 2 sensitivi e all' amore del suo ragazzo. Finale a sorpresa.
Ai suoi fan, come me, per capire che è un film di Raimi bastano 2 minuti, ovvero l'arrivo del demone nel prologo, praticamente identico (l'arrivo) a quello ne La Casa. Urla, vento, invisibilità del mostro, sberle e lotte . E' 20 anni che aspettavo, sono tornato undicenne di colpo. E poi decine di altri rimandi, oggetti che lottano contro gli uomini ( necronomicon-ventaglio) , animali che parlano ( teste-trofeo allora, una capra oggi), lotte a forza di cazzotti tra demoni e umani, rumori identici, musiche identiche, scene grottescamente schifose e altre assurdamente comiche (come il ballo del demone, anch'esso già visto), movimenti velocissimi della macchina da presa e tanto altro. Ripeto, mi sembrava di rivedere La Casa in una trama e ambientazione completamente diversa. Questi sono i plagi che fanno bene al cinema, quelli fatti da uno stesso regista a sè stesso ( e decenni dopo), quelli che ti fanno tornare indietro, a un cinema che non c'è più, o che nessun altro è in grado di fare. Ma c'è anche qualcosa di nuovo: uno scavo psicologico maggiore, una capacità di descrivere sentimenti, la geniale idea che sconvolgerà il finale. Insomma, è il regista che conoscevamo ed amavamo, con 20 anni di più ed, inevitabilmente, più maturità. Un grande Horror (comic) che farà molta paura a chi non segue il genere, che spaventerà con qualche sorriso chi lo segue un pò, e che farà ridere di gusto a chi ormai come me (sigh) ne ha visti troppi.

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