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Final Destination. Death Trip

Regia di David R. Ellis vedi scheda film

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La recensione su Final Destination. Death Trip

di mc 5
6 stelle

Certo che non ci vuole una gran dose di coraggio a sparare a zero (come hanno fatto tutti i critici) su questo esile filmetto americano che sembra l'incarnazione perfetta dell'idea di popcorn movie. Come si suol dire, sparare sulla croce rossa. Eppure qualche riserva io ce l'avrei. Intanto con tutta la fuffa e con la crisi di idee (leggi: sceneggiature) che c'è in circolazione mi sembra inopportuno individuare in questo prodotto per adolescenti il Male Cinematografico. Io tutti quei critici che ho visto sputare su questo film avrei voluto vederli tirare fuori le palle per massacrare la pochezza e il vuoto di idee che caratterizzano certe commediole sceme e sciocchine di produzione americana, peraltro pompatissime come le star (o neo-star) di Hollywood che ne sono protagoniste. E poi, osserviamolo bene, questo film. Se proviamo a privarci di tutto un armamentario pregiudiziale quasi ideologico, non dovremmo faticare a riconoscere un prodotto di media fattura che dà ai ragazzini a cui è diretto niente di meno di ciò che promette: tensione, divertimento, sensazioni forti (senza esagerare), ma soprattutto un riuscito corto circuito tra l'horror/splatter e il grottesco/demenziale, in un surreale tripudio del paradossale e dell'estremo. Io lo definirei un inno al disimpegno, alla follìa, alla leggerezza e al rock'n'roll. Il film possiede oltretutto un ottimo ritmo e, nei suoi poco più di 80 minuti, non fai davvero in tempo ad annoiarti. Certo che, se non si è più giovanissimi, si fatica parecchio a prendere sul serio quello che può apparire come un ridicolo baraccone, ma se lo spettatore adulto si libera da certe sovrastrutture mentali dovrebbe riuscire ad incassare un'ora e mezza di pazzo godimento dal sapore quasi infantile. Quello che voglio dire è che (al contrario di certe commedie comiche che spacciano per "umanità dei sentimenti" una carica di stupidaggini) qua si vuole solo eccitare gli animi di giovani in vena di sensazioni "follemente paurose", operazione condotta peraltro in modo scoperto e sincero, senza bisogno di maschere o pretesti. Presente quella frase che si utilizza di solito quando ci esprime su certe pellicole action? "Staccare il cervello": ecco, questo tipo di film assolve proprio a quella funzione. E badate, per quello che ciò può valere, che queste parole provengono da un cuore di vecchio cinefilo, uno devoto per l'eternità a Hitchcock, Truffaut e Polanski. E' che il cinema di puro disimpegno ESISTE, non c'è niente da fare e niente di cui vergognarsi. L'importante è che colpisca nel segno. Anche al prezzo di ricorrere ad espedienti consolidati che quasi mai sono nobili o sopraffini. E allora, pur consapevoli che trattasi di cinema "basso" ed elementare, adattiamoci senza snobismi a questa girandola vorticosa di decapitazioni e corpi umani trafitti. Qualcuno ha affondato la lama critica sulla scarsa qualità degli attori. Ora, a parte che questi giovani interpreti mi sono parsi tutti all'altezza di quanto veniva loro richiesto, i loro ruoli non è che esigessero (oltretutto in ambito di popcorn movie senza pretese) caratterizzazioni profonde o sofferte, e sotto questa ottica il livello della recitazione rientra nei canoni standard di questo genere senza alcuna particolare infamia. Gli sceneggiatori certamente non sono stati chiamati ad un lavoro imponente, eppure hanno saputo costruire un meccanismo che mette ai primi posti carica, ritmo, suggestioni di paura, effetti splatter grotteschi, e qualche deriva umoristica. La storia è quella di un ragazzo dotato di istinti di veggente, uno che non fa che prevedere catastrofi ed ammazzamenti. E su questi eventi di morte tutto il film è costruito, abbondando nei dettagli più truci, in un delirio continuo di  eccitazione che realizza il corto circuito perfetto tra paura e brillante umorismo dark. Le situazioni estreme si susseguono a ritmo sostenuto, tutte rigorosamente non plausibili e prive di elementi reali, nella loro trionfale assurdità. Un pò come salire su una giostra folle, e infatti mi viene da pensare che il pubblico ideale di questo film è quello di chi ama frequentare i Luna Park. E per una storia come questa è proibito cercare spessore psicologico nei personaggi, ognuno ricalca stereotipi scritti senza sfumature e oltretutto la scelta "fisica" degli attori è perfettamente in linea: facce anonime da telefilm americano...ma va bene così! Quel che ci tengo a segnalare è il divertimento assoluto e la godibilità della scelta estetica-musicale dei titoli di testa e di coda. Un vero e proprio ASSALTO GRAFICO-METAL che produce carica e ritmo potentissimi! Insomma, io termino da dove avevo iniziato: perchè voler a tutti i costi illuminare l'analisi di questo film di una luce di scemenza e idiozia? Io invoco un rispetto delle proporzioni. In fondo è solo un film di purissima e dignitosa evasione...come si fa ad additarlo come la quintessenza del Male nel cinema contemporaneo? Chi di voi non ha visto il film non ha idea di quanto ciò a cui si assiste sia costruito sull'improbabile, sull'assurdo, sull'impossibile. La fonte primaria di curiosa eccitazione per chi vede il film è l'osservare il continuo reiterare un meccanismo che, partendo ogni volta eventi minimi, tipo un impercettibile refolo di vento o una monetina caduta per terra, produce un "effetto domino" inaudito che puntualmente finisce col provocare autentici massacri. E proprio qui sta il divertimento, nel saper godere di questa esibizione un pò sfrontata di baggianate horror, tanto esagerate da generare una felice commistione di (moderata) inquietudine e di (intensa) grottesca ilarità. Solo adesso, a recensione ultimata, mi rendo conto di non aver affrontato l'aspetto forse più interessante di questa proposta, e cioè l'impiego del 3d. Rimedio subito. Innanzitutto riconoscendo al regista David Ellis di aver utilizzato "il mezzo" con efficacia ed equilibrio. In particolare, sotto questo aspetto, da segnalare la lunga sequenza iniziale, quella dell'incidente all'autodromo. Si tratta di una scena assolutamente spettacolare, con effetti speciali straordinari, resi ulteriormente travolgenti da un uso molto "spericolato" del sistema 3d, con brandelli di carne umana che volano, teste mozzate, toraci trafitti...e via splatterando. Concludendo. In ogni caso, tutt'altro che un "caso" cinematografico, nulla su cui valga la pena di puntare i riflettori. Giusto un filmetto d'evasione che regala un'ora e mezza di "brividini" leggeri e qualche risata. Non è precluso comunque ai cinefili: magari una tantum, nulla che possa nuocere gravemente alla loro salute, se assunto con cautela. Come un'aspirina.
Voto: 6 +

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