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A Serious Man

Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film

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La recensione su A Serious Man

di bradipo68
8 stelle

"Se la fortuna è cieca la sfiga ci vede benissimo"
                  -(filosofo anonimo contemporaneo)-



Un saggio sulla finta casualità della sfiga cosmica che si abbatte con puntualità cronometrica sul povero Larry Gopnik,professore di fisica che cercando di spiegare il principio di indeterminazione ai suoi studenti(-il gatto è morto,il gatto è vivo-)non si accorge di quanto lo stesso aleggi sulla sua grama esistenza come un avvoltoio affamato che volteggia attorno al suo cibo.I Coen riassumono in un film solo tutto il cinema di Shyamalan(compreso quello futuro) con un professore unbreakable alle prese con una comunità ebraica chiusa aspettando che venga il giorno.L'apocalisse si avvicina sotto forma di tornado e l'omino misero sta lì a guardarla.Ma se quella che per il mondo è una bellissima farfalla per il bruco è la fine del mondo,anche l'apocalisse sta nell'occhio di chi la guarda.E può arrivare anche attraverso il filo del telefono.Basta una semplicissima,volgarissima radiografia.I Coen trovano finalmente una via alternativa all'umorismo ebraico made in Allen con un film in cui si accumulano situazioni su situazioni,tutte col minimo denominatore che danneggiano il povero professore.La moglie vuole il divorzio(rituale, per non avere macchie) e lo manda a vivere in un motel,uno studente cerca maldestramente di corromperlo,il suo vicino di casa antisemita cerca di prevaricarlo(ma cerca di difenderlo quando parla col padre dello studente coreano,meglio un ebreo che un muso giallo secondo la sua ottica distorta),un figlio si fa le canne(e accumula debiti con il pusher),l'altra gli sfila soldi per operarsi il naso),il fratello col calcolo delle probabilità sfora l'arresto per gioco d'azzardo.In più ha fantasie erotiche per la vicina non più nel fiore degli anni.Gopnik è l'ennesima caricatura  coeniana nel loro film più autobiografico,un eroe che diventa allo stesso tempo parafulmine immutato e immutabile di fronte a tutti gli strali che il destino gli lancia.A vedere questo film non si ride, ma si ghigna amaramente nella stessa maniera in cui si sorride sotto i baffi quando vediamo qualcuno che inciampa e ruzzola per terra.E già che ci siamo diamo anche un colpetto alla tradizione ebraica tanto gelosamente conservata e insegnata a scuola che non è capace in questo caso di dare risposte e quando le dà,la contraddizione regna sovrana Vediamo in un film solo l'anatomia,la fisiologia e la patologia dello sfigato cronico.Che sopporta tutto senza (quasi) proferire verbo.E tutto ad un tratto quasi ci consoliamo.Forse noi estetii della sfortuna abbiamo trovato uno più sfigato di noi.


E se il gatto invece che essere vivo o morto fosse X?




Su Joel Coen

siamo a livelli di eccellenza

Su Ethan Coen

siamo a livelli di eccellenza

Su Michael Stuhlbarg

veramente straordinario

Su Richard Kind

ottimo in una parte piccola ma importante

Su Fred Melamed

buffo

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