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Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo

Regia di Terry Gilliam vedi scheda film

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La recensione su Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo

di AgentCooper
8 stelle

"Nulla è per sempre, nemmeno la morte" dice Tony Shepard, personaggio camaleontico interpretato da Heat Ledger. La cosa che fa pensare è che questa stessa frase compare proprio nel suo ultimo film dato che Ledger ci lascerà proprio durante le riprese di Parnassus. 

Questa è una caratteristica da tenere d'occhio dato che influenzerà tantissimo il modo in cui lo spettatore guarderà il film o meglio gonfierà le aspettative oltre l'inimaginabile.  Molti hanno trovato questo film una baracconata, noioso, prolisso, una pellicola che si basa solamente sul comparto immaginifico, sulla costruzione d'immagini.

Ed in parte è vero, se c'è una cosa che proprio non si può criticare in questo film è proprio la parte artistica. Tutta l'immaginazione di Gilliam è racchiusa all'interno di uno specchio, vero fulcro del film. Vi chiederete allora: "Cosa c'è oltre lo specchio?". La risposta è al tempo stesso banale e affascinante: Ci siamo noi oltre lo specchio, il nostro riflesso. Non inteso come riflesso esteriore ma come riflesso interiore. E ciò secondo me è molto interessante dato che permette a Gilliam di creare mondi diversi per ognuno dei soggetti destinati ad attraversare lo specchio. Parnassus, che da il nome al film fa solamente da tramite, da veicolo verso un mondo si fatato, ma che in qualsiasi momento può essere tentato dal diavolo. Quest'ultimo per sua natura è un tentatore ma dato che ci sono molti film o canzoni che trattano questo argomento quindi non starò qui a dilungarmi. 

Uno degli elementi criticabili del film invece è il ritmo, nonostante la bravura degli attori la quantità di situazioni differenti che vengono fagocitate dallo spettatore sono troppe. Io non l'ho trovato assolutamente un difetto ma posso ammettere che qualcuno potrebbe trovarlo pesante, se non proprio indigesto. Quello che mi è piaciuto di più sono le ambiguità di ogni personaggio, anche Parnassus sembra trovare nel male una tentazione irresistibile (d'altronde qualcuno sognatore scommette continuamente con sé stesso e di conseguenza con il diavolo). Ciò non vuol dire che il film giustifichi un atto malvagio ma bensi riconosce  male e bene (rispettivamente il diavolo e Parnassus) devono perdurare per fare in modo che la storia del mondo vada avanti. Non sono solamente i monaci presenti all'inizio del film a cantare la storia del mondo, siamo noi tutti cantautori delle nostre storie. La capacità di scegliere tra il giusto e sbagliato ci rende esseri pensanti ma anche potenzialmente malvagi. La purificazione a cui dobbiamo mirare si ha solo con la morte. Solo così l'anima può diventare un ricordo e di conseguenza immortale. L'immortalità spirituale è ciò che a cui si deve mirare, non l'immortalità fisica che da secoli attanaglia Parnassus.

Questa sorta di vita eterna tanto desiderata, quanto maledetta non è nient'altro che un inganno del maligno che ha trovato finalmente qualcuno disposto a scommettere e a giocare con lui. Menzogna inoltre incarnata nel personaggio di Shepard, l'unico uomo che mentendo a sé stesso e agli altri riesce ad arrivare quasi ad ingannare il diavolo. Gilliam e lo sfortunato Ledger cercano di dirci che per divenire immortali dobbiamo purificarci attraversando le menzogne che ci siamo costruiti attraverso la maschera che indossiamo tutti i giorni. Dopotutto il mondo non è nient'altro che un enorme palcoscenico dove ognuno indossa la propria maschera.

In definitiva, andate oltre le apparenze, ragionate con la vostra testa e godetevi questo viaggio verso l'immaginario. E fidatevi, al giorno d'oggi ci sono pochi registi che come Gilliam, ci donano se stessi e i loro mondi. 

 

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