Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
Confesso: sono andata al cinema scettica riguardo questo prodotto, il cui punto di forza nel marketing pubblicitario è la morte di uno dei suoi protagonisti. L'evento in questione ha sicuramente influito sul regolare svolgersi del film, che è stato ovviamente reimpastato e probabilmente reimpostato in modo da by-passare il fatto che quella faccia lì, Tony proprio non poteva più averla. Temo però che non sia questo il punto. Perché in un film che si propone al grande pubblico non basta l'immaginario mirabolante o la profusione di effetti speciali. Almeno non è quello che cerco io. Altrimenti cadiamo nell'aberrazione che ci si lamenta di filmoni ad effetti speciali blockbasterosi, accontentadosi dell'effetto Gilliam e del suo ridondante onirismo decadente e stracarico di sgradevolezza. Perché, purtroppo, a questo baraccone manca, con urgenza, una storia, qualcosa che consenta di identificare un inzio ed una fine, la spiegazione dell'agire dei personaggi, altrimenti è solo un inutile tentativo di tenere insieme con la colla del non senso delle figurine di carta. Anche i riassunti nelle riviste (e anche quello di questo sito) fanno fatica ad inquadrare la vicenda: per esempio mi pare di aver capito che Parnassus, immortale, rinunci alla sua immortalità per tornare giovane e sposare la donna che ama, con il patto che, se avesse avuto figli li avrebbe consegnati al diavolo. Suona cretino, no? Beh, poi il fatto che la coppia abbia una figlia a sessant'anni, che causa la morte della donna, anche quella non è proprio una gran trovata. Ma sono solo alcune delle tremende manchevolezze narrative: chi era davvero Tony nella realtà e qual è di preciso la sua fine (la spiegazione è davvero solo apparente), chi è il piccolo compagno di Paranssus e come mai anche lui non invecchia? Come funziona la faccenda della conquista delle anime? Insomma è tutto un gran casino. Sarà citazionista (il diavolo sembra un personaggio di un quadro fiammingo), sarà visivamente barocco, sarà saturo e sarà molto personale, ma, purtroppo, almeno per me, è anche estremamente malriuscito.
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