Regia di Justin Lin vedi scheda film
Negli anni,soprattutto per quanto riguarda il genere action,si è verificato uno strano fenomeno:esce un film,che al botteghino rende il giusto,poi viene rieditato in vhs o dvd,e diviene un successone visto da centinaia di migliaia di persone,che reclamano a gran voce un sequel,che puntualmente riscuote incassi assai maggiori e magari innesca una vera e propria serializzazione dell'idea originale.E' accaduto per "Arma letale",per "Trappola di cristallo",per "Matrix",e "Fast & Furious" ha fatto altrettanto,anzi:togliendo i due interpreti principali nel terzo capitolo ha conosciuto il peggior risultato commerciale,e riportandoli a tempo pieno nell'episodio seguente,ha volato più in alto che mai,e così è valso persino per il numero cinque.Se il film originale,con la regia abile e ad alta gradazione di ritmo di Rob Cohen compensava gli strafalcioni narrativi con un insaporimento western e un piglio viril-ruvido che tutto sommato prendeva,la formula del legame "contronatura" del poliziotto Paul Walker e del ladro d'auto Vin Diesel viene ripresa appieno in questo numero quattro,con i canoni della vendetta in sovrappiù a mettere i due contro una gang di delinquenti messicani,da sgominare con l'aiuto del criminale Toretto(Diesel),che ha dei conti da regolare molto pesanti con alcuni dei membri di questa banda.Il film procede veloce,ma il sugo è abbastanza relativo,e trova il suo meglio nella scena più improbabile,ma anche più spettacolare,come l'inseguimento finale attraverso la miniera,cosa del tutto fuori da ogni logica,ma visivamente incalzante.Machismo a go-go (dopo aver fatto giustizia,Diesel apostrofa il suo nemico con uno sprezzante "finocchio"...),un finale che accompagna verso il numero cinque con una certa sfacciataggine,e testosterone sparato quanto il carburante che brucia nei motori.Sostanza,poca,ma il pubblico ha gradito,come sappiamo...
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