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Una notte blu cobalto

Regia di Daniele Gangemi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una notte blu cobalto

di ohdaesoo
7 stelle

Dopo i primi 9 minuti di film il sospetto mi è venuto davvero forte.
O.k, sto film è ambientato a Catania, sprizza sicilianità in tutti i fotogrammi, sono attori perlopiù sconosciuti, Pietro me l'ha consigliato, Pietro è di Catania, o.k, 1 + 1, questo è un film fatto da e con gente che conosce, per questo me l'ha proposto.
E come fare? No, perchè sembra davvero brutto, mi scoccia demolirlo, già con Ciku non era andata un granchè.
Poi arriva la vecchia, la prima cliente, e qualcosa si muove. Poi il film diventa assurdo, sempre più assurdo. Ma è proprio quando diventa più assurdo che comincia ad avere un suo perchè. E alla fine il cerchio si chiude talmente bene che capisci che questo piccolo film siculo è davvero un gioiellino, una di quelle mini pellicole con dentro passione, idee, voglia di raccontare una storia e, perchè no, anche voglia di stupire.
Dino è un trentenne appena lasciato dalla ragazza. Fuori corso all'università, senza lavoro e con il cuore pesante come un macigno, impossibile dimenticarla. Entra nella pizzeria Blu Cobalto, una pizzeria invitante come un pesce rancido, e gli viene offerto lavoro come Pizza-boy, con tanto di vespa. Comincia la notte di Dino, una consegna dietro l'altra, una persona da incontrare dopo l'altra. Ma è una notte che forse è qualcosa di molto più che una semplice notte di consegne...
Partiamo prima con i difetti. La recitazione non è il massimo, specie lei, la fidanzata, che non ho capito se è così brava nel recitare da rendere insopportabile non solo il suo personaggio ma pure lei stessa oppure talmente scarsa da fare lo stesso effetto. Lui, il protagonista, Corrado Fortuna, è il migliore, meno male. Quella che ho trovato un pò fastidiosa è l'eccessiva autorialità del testo, colmo di citazioni nella voice off di Dino e nelle lezioni di strategia militare del proprietario della pizzeria, Alessandro Haber. Il regista, Gangemi, ha esagerato nella letterarietà del tutto, appesantendo la pellicola non poco a mio parere. Comunque..
Finchè non inizi a capire la chiave di lettura del film ti sembra davvero tutto talmente assurdo e insensato che un pò fa quasi tenerezza (terribili i primi 10 minuti, quelli lasciamo perderli proprio).
Sì perchè come è possibile che tra 10 clienti Dino porti la pizza:
- a una novantenne che si sente una ragazzina
- a una ragazzina che si sente una novantenne, e infatti sta scrivendo il proprio testamento
- dentro un cinema aperto dove una coppia, solo loro, sta vedendo un film
- a un nerd malato di mente che sta costruendo al pc la sua donna ideale
- a Lei!! una delle clienti di quella notte è proprio lei, la sua ex ragazza
- a una puttana che tenta di abbordarlo
- in una festa dove per la prima volta "tradisce" lei ma poi rimane a mani vuote
- a una pazza con manie di persecuzione
- a un ricco bambino che vive da solo dentro una mega villa e gioca a scacchi
- di nuovo a lei, con la quale stavolta fa pure l'amore

No, aspettate, ma che film è? Va bene la sospensione dell'incredulità ma qui si va oltre. Ma poi piano piano iniziamo a capire.
Quelle non erano persone. O meglio, non erano solo persone.
E qui sta la magia di Blu Cobalto. La notte di Dino tra le strade di Catania (a proposito; Gangemi la esalta tipo Sorrentino con Roma) non è una semplice notte di lavoro ma una notte di introspezione, di conoscenza, di salvezza forse, di ricerca di un'autonomia e di una nuova libertà, la notte in cui sfrecciando con la vespa e conoscendo quei personaggi grotteschi Dino capirà finalmente quanto vale, se vale, la sua storia d'amore. E' una notte di catarsi, una notte in cui tutti i personaggi, finalmente l'abbiamo capito, significavano o erano simbolo di qualcosa,  dell'amore, del tradimento, della gioia, della malattia, del sesso, delle tentazioni, delle bugie. Fino ad arrivare a quel bambino che è in fase di stallo con gli scacchi. E sarà proprio Dino a fargli la mossa, Dino che finalmente sta uscendo da quello stallo, si sta risvegliando. E quella notte di sesso con lei è l'errore che in pizzeria non gli perdonano. Ma ormai Dino ha capito.
E quella cabina blu è una cabina che se esistesse avrebbe la fila fuori.
Perchè quanto è difficile altrimenti senza.
E quella pizzeria è una pizzeria che se esistesse avrebbe la fila fuori, altro che crisi. Anche se la pizza fa schifo (e poi costa pure tipo 20 euri, ma scherziamo?).
C'è una festa a Catania, ci sono i fuochi d'artificio
E c'è un ragazzo con il cuore finalmente libero.
La pizzeria ha bisogno di un nuovo ragazzo per le consegne, il cartello torna alla porta.
Anzi, c'è già, l'hanno appena girato di nuovo.
E un nuovo ragazzo arriverà.
Anzi c'è già, con la sua vespa e le sue pizze dietro la schiena.
La sua notte parte ora, la sua vespa sfreccia per le strade.
Dino lo guarda.
Domattina sarai come me, vorrebbe dirgli.
Ma che lo scopra da solo.

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