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Sherlock Holmes

Regia di Guy Ritchie vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Sherlock Holmes

di Lord Holy
8 stelle

Ero già rassegnato, avendo letto in passato i romanzi ed i racconti scritti da Sir Arthur Conan Doyle, a vedere un film mediocre, che avrebbe stravolto le storie originali. Forse proprio grazie a questo mio umore "prevenuto" (ero pronto al peggio), alla fine ne sono uscito piacevolmente sorpreso e il mio giudizio finale è positivo.
Dimenticate qualunque tipo di stereotipo apocrifo: niente deerstalker e pipa calabash per Sherlock Holmes, nessun «Elementare, Watson!» e quest'ultimo non è quella caricatura di uomo tarchiato, grassoccio e ottuso che era nell'immaginario collettivo. Soltanto i lettori sapranno, infatti, che nulla di tutto ciò era presente nelle opere di Sir Arthur Conan Doyle ed è quindi stato un bene che in questo Blockbuster non ve ne sia rimasta alcuna traccia! Era ora!
Quindi ho paradossalmente ritrovato sullo schermo dei protagonisti più fedeli a quelli sulla carta. Dico "paradossalmente", poiché non me lo sarei mai aspettato da questo film di Guy Ritchie.
Ovviamente esistono delle differenze: per esempio, è enfatizzata l'azione in un paio di combattimenti, sebbene anche nei testi sia accennata l'abilità di Holmes nell'uso del bastone, nel pugilato, nella scherma e nel baritsu (sistema di lotta giapponese)... se non ricordo male; oppure nel caso dell'assunzione di droghe, sostituite da più ridicole ubriacature. Il fumo invece resta, ma senza esaltazioni di una normalissima pipa d'argilla. Insomma, la mia impressione è che le caratteristiche principali di Sherlock Holmes e del Dottor Watson siano state rispettate.
Le modifiche più sostanziali, invece, sono state apportate ai due personaggi femminili: la futura moglie di Watson, Mary Morstan, è stata completamente estrapolata dal romanzo Il segno dei quattro (questo caso non è mai avvenuto); Irene Adler risulta abbastanza diversa rispetto a come compariva in Uno scandalo in Boemia e la sua relazione con Holmes è stata ampliata e reinventata per l'occasione. Ma queste aggiunte non infastidiscono più di tanto, avendo alterato due figure che erano secondarie nei racconti di Sir Arthur Conan Doyle...
Il cast è stato scelto assai bene, dato che ogni attore è ottimamente calato nel proprio ruolo, perfino il bulldog del dottor Watson, che era soltanto nominato nel primo romanzo, Uno studio in rosso.
Gli effetti non potevano non essere realizzati e gestiti in modo migliore, secondo me. Ho apprezzato, inoltre, la scelta (intelligente) di rallentare quel paio di scene più caotiche (solo quelle, dunque senza abuso), rendendole così decisamente più chiare al pubblico.
Nel complesso il film Sherlock Holmes risulta essere buono. Consigliato a coloro che non conoscono le opere di Sir Arthur Conan Doyle, i quali indubbiamente si divertiranno, mentre ai suoi lettori... beh... suggerisco di dotarsi del giusto spirito! Con me ha funzionato. Poi ognuno ha i suoi gusti ed è libero di scegliere autonomamente.

Sulla trama

La trama del film è completamente nuova. Tutto ruota attorno al caso di Lord Blackwood, che è forse l'unico personaggio inedito, ma non voglio anticipare nulla. La storia è ben costruita, in certi momenti quasi comica, sempre coinvolgente (il tempo "vola", senza noia) e piuttosto interessante... chi lo desidera, può anche tentare di trovare la soluzione, prima che alla fine vengano fornite tutte le risposte. Non è difficile. Basta ricordarsi che, «quando hai eliminato l'impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità.» (Holmes a Watson nel sesto capitolo de Il segno dei quattro).
Non lasciatevi ingannare dall'atmosfera mistica e sovrannaturale. Scoprirete, infatti, che la risposta è invece assai logica e naturale, come accadde per il mistero narrato ne Il mastino dei Baskerville.

Sulla colonna sonora

Queste musiche di Hans Zimmer sono da allora divenute un piacevole tormento. Da ascoltare e riascoltare.

Su Guy Ritchie

Limita la sua caratteristica principale, ovvero quella dei rallenty, e da un loro più oculato uso il film ne trova giovamento. Ottima scelta, rendendo il suo "stile" un pregio, quello stesso che in altre sue opere risultava un difetto ai miei occhi.

Su Robert Downey jr.

Robert Downey Jr. non è Sherlock Holmes, ma è semplicemente Robert Downey Jr...

Su Rachel McAdams

Buona prova nelle vesti di Irene Adler, perfettamente a suo agio.

Su Jude Law

Un Dottor Watson inedito, più attivo e non mera "spalla" del detective. Sorprendente!

Su Mark Strong

Un Lord Blackwood veramente carismatico. Ancora una volta l'attore si conferma con successo nei ruoli del cattivo.

Su Kelly Reilly

Ottima caratterizzazione anche per Mary Morstan. Deliziosa.

Su Eddie Marsan

Questo Ispettore Lestrade è fedele all'inettitudine dell'originale. Bravo!

Su James Fox

Discretamente autoritario per il ruolo di Sir Thomas Rotheram.

Su Hans Matheson

Ha il volto adatto per Lord Coward. Chi ha visto il film, può capire.

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