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The Reader. A voce alta

Regia di Stephen Daldry vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Reader. A voce alta

di Estonia
8 stelle

La questione principale, il centro di tutta la vicenda a mio parere non è tanto (o non è solo) la rappresentazione del senso di colpa di un’intera nazione, condannata a portare il peso di un passato incancellabile e feroce. E nemmeno la segreta relazione amorosa tra un adolescente e una donna matura, relazione caratterizzata da intensi momenti di sesso e letture appassionanti. In realtà ciò che emerge prepotentemente dal lavoro di Daldry è l’assoluta, cristallina e sempre raggelante banalità del male. Questa donna, dura, rigorosa, ma ignorante e semplice nelle sue categorie mentali, strutturate su un modello lineare di ottuso senso del dovere e di cieca dedizione al lavoro (in questo caso guardiana delle SS), ha semplicemente eseguito gli ordini dei suoi superiori, senza farsi domande sulla natura delle proprie azioni, senza capire il sottile confine che separa l’etica personale (e quindi il senso di giustizia, o anche solo l’elementare senso di umanità) dalla scrupolosa efficienza del suo operato. Non prova alcun sentimento di colpa per ciò che ha fatto. Lo si intuisce nel corso dell’interrogatorio al processo o anche dalla sua risposta a un Michael già adulto durante la visita in carcere (quando lui le chiede cosa abbia imparato da tutto questo, l’unica cosa che la donna riesce a dire è: “Ho imparato a leggere”). Il solo stato d’animo che la caratterizza è la vergogna di rendere nota la sua condizione di analfabeta, tanto che, per tenerla nascosta, arriva ad assumersi la pesantissima e totale responsabilità della strage. Questa incapacità di capire la reale dimensione del male commesso è terribile proprio per la sua spiazzante ordinarietà e inconsapevolezza. Il film in sé pecca a volte di un eccessivo didascalismo, la sceneggiatura ha qualche sbavatura qua e là e risulta a tratti un po’ dispersiva, ma la prova della Winslet è talmente convincente da mettere in secondo piano ogni imperfezione.

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