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Zack & Miri. Amore a... primo sesso

Regia di Kevin Smith vedi scheda film

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La recensione su Zack & Miri. Amore a... primo sesso

di Paul Hackett
4 stelle

Il perennemente arrapato Zack e la biondina un po' svampita Miri, amici del cuore fin dall'epoca del liceo, sono praticamente in bolletta: per non essere sfrattati dall'appartamento nel quale convivono platonicamente da anni, decidono di tirare su un po' di grana improvvisandosi attori porno e, messa su una piccola e scalcagnata troupe, tra mille (più o meno) buffi contrattempi, iniziano la lavorazione del film. Quando sarà il loro turno di "recitare", si renderanno conto (con grande sorpresa da parte loro, con pochissima da parte nostra) di fare l'amore invece di semplice sesso. Gli anni passano, ma i "commessi" sembra proprio che non vogliano saperne di crescere, con l'unica, vagamente interessante, differenza che mentre i "Clerks" dell'omonimo film di Kevin Smith del 1994 erano "slackers" figli del loro tempo, ossia bambinoni irrisolti, lasciati, o meglio autoisolatisi, ai margini di un sogno americano che non avevano alcuna voglia di inseguire (per incapacità ma anche e soprattutto per pigrizia), gli Zack e Miri del 2008, invece, sono un "prodotto" riveduto e corretto per la nostra epoca, figli naturali della depressione economica, naturalmente esibizionisti per uso ed abuso di pornografia online e, paradossalmente, romantici e bisognosi di amore. Al di là dei sofismi, il film di Kevin Smith lascia parecchio perplessi: inizia e prosegue come una commedia "porcellona" e parolacciara, con abbondanza di turpiloquio e sesso (ma Elizabeth Banks non si toglie mai il reggiseno, sono i comprimari a fare il lavoro "sporco", compreso un nudo maschile frontale di Jason Mewes), per poi trasformarsi, in maniera fin troppo prevedibile, in una commedia romantica piuttosto tradizionale, nonché lenta e scontatissima. Alla fine resta ben poco: giusto qualche gag divertente, un paio di guizzi nella colonna sonora (recuperare un brano dei Pixies del 1991 in un film del 2008 non è da tutti, bisogna ammetterlo) e due protagonisti abbastanza simpatici e adatti al ruolo (tutti gli altri, a parte un cameo o poco più di Justin Long, faccio persino fatica a considerarli attori, a cominciare dagl'insopportabili "feticci" di Smith, Jeff Anderson e Jason Mewes). Ormai Kevin  Smith non fa altro che citare sé stesso, ma qualcuno dovrebbe spiegargli che sarebbe ora di crescere e che per creare uno stile non bastano gag scatologiche, sesso parlato fino alla nausea e volgarità assortite (vi basta una porno attrice costipata che durante una scena di sesso anale defeca in faccia all'operatore?). Inspiegabili, a mio avviso, le lodi ricevute dal film da diversi, stimabilissimi, utenti che mi hanno preceduto nell'opinarlo: mi permetto di suggerire che se il nome del regista fosse stato magari John Smith invece di Kevin Smith, "Zack e Miri" sarebbe stato stroncato in maniera praticamente unanime. Voto mediocre.

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