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Zack & Miri. Amore a... primo sesso

Regia di Kevin Smith vedi scheda film

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La recensione su Zack & Miri. Amore a... primo sesso

di mc 5
4 stelle

Riguardo a questo film, due le cose più irritanti. Prima di tutto il triste spettacolo che esso offre (praticamente uno snocciolamento non-stop di parolacce di fronte al quale il termine "turpiloquio" diventa un allegro eufemismo), e poi l'accoglienza simpaticamente divertita ad esso riservata da quasi tutta la critica. Ma...come direbbe qualche politico nell'interpretazione di un comico..."siam pazzi??". Nel senso che ancora non mi capacito di come i critici italiani, di fronte ad un'opera così palesemente bruttina, non abbiano espresso una chiara posizione di dissenso. Un critico di quotidiano, che si suppone persona un minimo colta e preparata, non può non esprimere un chiaro imbarazzo di fronte ad una sciocchezza di tale evidente portata. Cominciamo, tanto per rendere l'idea dal manifesto pubblicitario ufficiale, il quale ci mostra (ovviamente in modo "suggerito" e non esplicito) i due protagonisti intenti a praticare sesso orale. Evvai di goliardia. Evvai di sesso anarchico e demenziale. Evvai di comicità libera e selvaggia. Sticazzi. Il film è di un brutto che sfiora la desolazione. Povero, poverissimo, nella messa in scena, tanto per dare quell'impronta indie(pendente) che fa tanto "fai da te-senza padroni". I dialoghi? scoppiettanti. Certo. Basti dire che tutti (ma proprio tutti) i personaggi non fanno che pronunciare queste tre sole parole: cazzo, fica, e poi il verbo scopare in tutte le sue possibili declinazioni. In un tripudio di "peli delle palle" piuttosto che di "schizzami la tua panna". Io posso capire che si sta parlando di parodia del porno, e tutto quello che volete, ma come si fa a vedere un film in cui, per un'ora e mezza, non si parla d'altro che di seghe e di cazzi? Al punto che anche l'effetto sul pubblico si potrebbe rivelare controproducente. Se escludiamo i pischelli, che con questa goliardia al cubo ci vanno a nozze, il pubblico normale dapprima sghignazza, poi percepisce un vago effetto saturazione, per poi restare sconcertato quando arriva la scena comica (comica?) clou. Sono indeciso se raccontarla. Vabbè dai, sì, così uno si fa un'idea della dimensione artistica del prodotto. Siamo su un improvvisato set di un film porno. Una siliconatissima  pornostar si lamenta di accusare da giorni un fastidioso senso di costipazione. Durante il "ciak" l'operatore di ripresa viene accidentalmente colpito in pieno da una scarica di cacca proveniente dal culetto della suddetta signora. Ecco, ditemi voi se uno deve ridere con questa roba. Che poi viene peraltro accompagnata da brani rock'n'roll pimpanti, a costruire un clima generale disinibito (e questo s'era capito) ma anche anarcoide, demenziale, sommamente irriverente. La vicenda prende le mosse da una situazione banale, si estrinseca banalmente e, quel che è peggio, intende veicolare un messaggio moraleggiante che è l'apoteosi della banalità. E che poi su questo piatto senza sapore si aggiungano spruzzate industriali di pepe, non fa che peggiorare la situazione. Due compagni d'infanzia sono coinquilini nella medesima casa. Amici per la pelle, mai pensato a fare sesso. La situazione, come da manuale, ci presenta Lui bruttino e assai maldestro, mentre Lei (come sovente accade in queste sceneggiature di commedie insulse) è una discreta bonazza che però (da copione) deve apparire nella macchietta della sfigata e/o imbranata. E già qui non ci siamo, perchè la bellissima Elizabeth  Banks come può fare la parte di quella che non cucca?? Seth Rogen invece fa il ruolo per il quale è da una vita che timbra il cartellino: il "nerd-simbolo-di-tutti-i-nerd", con gag annesse e connesse (sempre allupato, cucca poco, si masturba, etc etc). Per sbarcare il lunario, i due amici decidono di organizzare un set casereccio e autogestito di un film porno. Non ci credereste mai, ma dopo aver provato la promiscuità selvaggia che distingue un set a luci rosse (dove tutti scopano con tutti), i due scoprono di essere reciprocamente gelosi e (wow)...Cupido scocca la sua freccia. Finale con loro due che si baciano teneramente come neanche in un film di Moccia. E' la solita doppia morale super bacchettona delle commedie volgarotte americane, a base di goliardia e rock'n'roll: fottete come dei ricci, ghignate, fatevi qualunque cosa che si muova, ma...occhio! che alla fine tutto deve approdare al bacetto tra fidanzatini, mano nella mano, sbattendo gli occhiucci sognanti. Della serie: prima vanno bene anche le escort e perfino le pornostar, magari accompagnate da Ramones e spinelli, ma alla fine bisogna rientrare nei ranghi del Dio-Patria-Famiglia. E questo apparentemente inattaccabile meccanismo mi fa riflettere e mi rende perplesso non solo di fronte a Kevin Smith (regista) e a quel paraculo di Seth Rogen, ma anche all'esaltatissimo (da tutti) Judd Apatow. E mi chiedo: ma dove sono finite la rabbia autentica e il cinismo apparente che nascondono una vera inquietudine ribelle di performers come Lenny Bruce? E -ancora- dov'è finita l'impronta follemente stralunata di artisti straordinari come Andy Kaufman? Per chi si accontenta, ci sono i cazzi i culi e le fiche di cui Seth Rogen si riempie (talvolta letteralmente) la bocca. Per tutti gli altri, beh, dobbiamo accontentarci dell'ultimo erede rimasto dei comici sopra citati, il gigantesco Jim Carrey. Nella mia ormai lunga vita, mi è capitato di vedere qualche film porno. E sono convinto che ci sia molta più dignità in qualcuno di quei film che in questa stupidaggine con improbabili ambizioni indie-trasgressive. In questa pellicola che pare un filmetto amatoriale messo assieme da compagni del liceo, ciò che manca è la Poesia, a meno che non si voglia interpretare in questo modo quel finale disgustoso e ipocrita, in cui (pensate!) i due piccioncini si promettono eterno amore (lei però gli promette anche che gli farà tante belle seghe, wow che risatone!). Fans di Kevin Smith, per favore risparmiatevi il predicozzo su ciò che rappresentò "Clerks". Quel film, peraltro interessante e brillante, è rimasto un episodio unico. E ha contribuito a una deleteria successiva sopravvalutazione di questo modestissimo cineasta. File under: "Cretinata".
Voto: 4   

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