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Lolita

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

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La recensione su Lolita

di Baliverna
10 stelle

E' un capolavoro, molto pessimista e molto amaro, ma non in quel modo ridente e compiaciuto che mi rendono altri film insopportabili. Il film è anzi pervaso da un senso di dolore lancinante per il male che rappresenta e per la sorte dei suoi personaggi. La narrazione è solida e omogenea, le interpretazioni (specie di Mason e Sellers) sono di alto livello, e la regia è precisa e attenta come “da copione” (scusate la doppia ironia) per Kubrick. La stessa Sue Lyon è perfetta per il personaggio, non si sa se per natura o per doti interpretative: carina al punto giusto, sbarazzina, falsa, volubile, viziata, provocatrice. La stessa Shelley Winters è una perfetta vedova precoce che soffre di solitudine. Il film mette in scena senza pietà personaggi e situazioni molto realistici e carichi di miseria e negatività. Mason interpreta l'uomo egoista, edonista, che si fa sbattere qua e là dalla prima passione che lo colpisce, alla quale si abbandona senza opporvi la minima resistenza, senza nemmeno porsi il problema se è o no ricambiato e se il sogno è attuabile. Il modo in cui si serve della vedova e ne desidera poi la morte (e in un certo senso commettendo l'omicidio) sono disgustosi, come il modo in cui finge dolore davanti agli altri. Il modo in cui si lascia divorare da una passione assurda, poco dopo dal tarlo della gelosia, dalla possessività e dal terrore di perdere la ragazza fanno spesso scuotere la testa. Assolutamente odioso è poi il personaggio di Peter Sellers, che è falso, cinico e soprattutto è sadico da fare schifo. Siccome però è vanitoso e si dà grandi arie da intellettuale e da orientalista, fa strage di cuori femminili, salvo poi calpestarli con la massima indifferenza. Sono anche molto meschini gli inganni di Lolita, che si serve deliberatamente della passione che Hubert nutre per lei. L'unico momento in cui Lolita ha un barlume di dignità e umanità è quando accarezza lui che piange e si rifiuta di fuggire con lui per una certa lealtà verso il marito (l'unica brava persona della pellicola). E' un film amaro come dicevo, che fa vedere in quale baratro di rovina cadono le persone quando si abbandonano alla prima passione che bussa alla porta del loro cuore. Il pessimismo di Kubrick, che volle narrare con gelida perfezione questa storia di autodistruzione e di morte, era già totale nel 1962. PS L'attore che viene con la moglie a fare le condoglianze a Quilty mentre è in vasca da bagno è quasi sempre presente nei film di Kubrick. Tra l'altro è l'inquietante barsita di Shining.
 

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