Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Salvatores è molto bravo con la commedia, non altrettanto con la tragedia. Questo film, che ha contenuti sociali/politici molto evidenti nelle sue mani diventa un noir grottesco e poco lucido. Caratterizzato da attori poco reali e molto sopra le righe. A partire dal matto fino all'assistente sociale. La violenza raccontata è didascalica. Il tema a scuola filorazzista. Il tiro al bersaglio con la pistola/totem. Il sesso violento con la tossica. Che pochezza. Se si vuol parlare di queste tematiche non si deve fare un film al limite della parodia di tutti i mali della società. Prendere in prestito un location nel nord-est italiano, infine, perdipiù appena accennato, è solo un mancanza di rispetto nei confronti dei suoi abitanti. Nè più nè meno diversi da altre parti.
Il personaggio principale, che dovrebbe essere nelle intenzioni un violento razzista e amorevole padre cade a volte nel banale e altre nell'esagerazione.Alla fine risulta poco credibile. Ma anche la sceneggiatura in alcune parti è tirata via fino a creare buchi nella narrazione e sequenze poco realistiche. Tra tutte la violenza perpetrata nel buio di un bosco, sotto l'acquazzone dove l'azione vi giunge in modo astruso (la vittima, predestinatissima, che fugge e cerca la strada più pericolosa sapendo che va nella direzione presa dal suo aggressore !!!!) Ridicolo, no?....Poi tutti gli attori, in momenti diversi, si trovano sul luogo del delitto, chi muore in due momenti, chi sembra morto e non lo è, chi dovrebbe morire e riesce a tornare casa con il motorino. Il matto, ovviamente. Con le botte prese è più lucido di prima!!! Pazzesco. Se avete amato Salvatores....salvatelo. Non guardate il film.
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