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The Wrestler

Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Wrestler

di Stebraindead
10 stelle

The Wrestler è uno di quei film che ti entrano dentro, fin nelle ossa. E' uno di quelli che potrei rivedere un sacco di volte e ogni volta potrei provare una nuova emozione. Darren Aronofsky in un'ora e mezza o poco più è riuscito a condurmi per mano dentro ad una vicenda che ho sentito di vivere in prima persona, e non da semplice spettatore onniscente. Alla fine del film mi è parso di conoscere da una vita Randy "The Ram" Robinson. Chi è Randy "The Ram"? E' un wrestler sulla via del tramonto. E' vecchio, pieno di cicatrici sul corpo (ma soprattutto nell'animo), imbottito di tutte le sostanze possibili, tenuto insieme da un qualche nastro invisibile, perchè altrimenti cadrebbe a pezzi. Bastano solo la prima scena e un paio di suoi sguardi per capirlo. Una vita di glorie passata sul ring, un degrado lento ma logorante, che inevitabilmente porta a diventare "un vecchio pezzo di carne maciullata". Randy ha bruciato la candela dai due lati, ma ad un certo punto, dopo aver avuto un infarto, si decide a rimettere insieme i cocci della sua vita. E pare riuscirci, anche se pare non capire che le ferite interiori non sono come quelle della carne, sono più difficili da rimarginare. Prova a mettere da parte l'unica cosa che abbia mai amato e che abbia ricambiato, il wrestling. Ma alla fine, tutto è destinato a crollare di nuovo, e irreparabilmente: capisce che è solo, è sempre stato solo, e deve tornare "nell'unico posto in cui non si fa male". Il posto dove ha sanguinato, si è rotto le ossa, si lacerato la carne. E il suo ultimo sguardo, misto di rassegnazione, amarezza e felicità, è qualcosa di unico. Aronofsky ci illustra la parabola discendente di Randy in maniera perfetta, standogli sempre addosso con la telecamera e permettendoci di scrutarlo in ogni piccolo dettaglio sia esteriore che interiore. Mi sono sentito catapultato nel film in più di una scena: mi è parso di combattere con lui sul ring e di provare il suo dolore misto a un'amara soddisfazione; mi è parso di trovarmi davanti a sua figlia e di ritrovare un poco di speranza; mi è parso di essere salito insieme a lui sulle corde del ring per l'ultimo,rassegnato, balzo nel vuoto, in un finale che è un crescendo di emozioni unico.
Anche sul ring il buon Darren gira benissimo, vorticando intorno a Randy senza lasciare mai un attimo di fiato. Mickey Rourke sembra interpretare sè stesso in questo film, diventa il suo personaggio in tutto e per tutto come solo pochi attori hanno saputo fare (soprattutto negli anni più recenti), ed è l'unico che è riuscito a commuovermi con delle parole semplici, senza risultare mai melenso. The Wrestler è un film che mi ha segnato direttamente, andando a scavare e trovando un posto speciale nel mio cuore da cinefilo. E' uno di quei film, forse l'unico, che mi commuove senza bisogno di essere mieloso, ridondante, strappalacrime, ma al contrario essendo crudo, reale, umano, tanto umano da non sembrare mai sopra le righe, da non dare mai la parvenza di trovarsi d'innanzi a una finzione. Che bello il Cinema, quando regala certe emozioni.
"Ehi, Randy sta saltando, sono certo che ora scopriremo che succed-Schermo nero. Silenzio assoluto. Parte una canzone:
"Have you ever seen a one trick pony in the field so happy and free? If you've ever seen a one trick pony then you've seen me..."

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