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Nessuna verità

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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La recensione su Nessuna verità

di mc 5
8 stelle

Fresco reduce dalle disavventure dei vampiri da fotoromanzo, avevo proprio bisogno di un bell'action thriller a sfondo bellico come questo, girato da un super professionista come Ridley Scott ed interpretato da due star conclamate di Hollywood. Diciamo subito che -in ambito action movie di guerra- il film svolge egregiamente il suo compito, senza sbavature e neutralizzando brillantemente ogni pericolo di noia. La recitazione dei due divi (sui quali mi soffermerò in seguito) è al meglio sicchè anche l'attenzione del pubblico viene subito acquisita e mantenuta senza alcun problema per ben 128 minuti di durata. Rispetto ai consueti film con scenari bellici, qui è presente un messaggio piuttosto forte e vibrante che suona come un palese atto d'accusa alla politica bellica americana così come è stata indirizzata dal presidente uscente Bush e dal suo staff. Certo, lo stesso impeto critico in un film come "Syriana" appariva meglio "armonizzato" in un contesto diverso e con uno stile diverso: secondo alcuni infatti certe prese di posizione paiono forse dissonanti e vagamente forzate in un contesto stilistico prevalentemente "action". A questo aggiungiamo che Scott non è mai stato un autore "politico" e ha sempre mantenuto la sua Arte nei territori di un rigoroso e neutrale professionismo. Tuttavia, a parte che certe parole messe in bocca ad un vivace anti-bushiano quale Di Caprio di fatto è in realtà, non mi suonano affatto fuori luogo....ebbene non possiamo proibire a Scott di inserire in un valido action movie qualche accento polemico che, anzi, rende ancor più "caldo" ed attuale un buon prodotto di intrattenimento. Se consideriamo inoltre che mezza America (per non parlare della Hollywood liberal al completo) ne ha le palle piene di Bush, non ci dobbiamo stupire se questo malessere diffuso tracima anche in una storia cinematografica di guerra. Il film è godibile nel suo dipanarsi senza momenti di pausa. Perfino il "siparietto" romantico che vede protagonisti Di Caprio e una dolce infermiera è condotto con equilibrio, buon gusto, e non è mai ridicolo. Dove forse invece Scott si è lasciato prendere la mano è nella "martirizzazione" del corpo di Di Caprio: è bene che le sue fans siano avvisate in tempo, che potrebbero soffrire parecchio durante la visione, in quanto Leo qua diviene una sorta di calamita del dolore, attirando su di sè pallottole, bombe, vetri, schegge e -soprattutto- una seduta di tortura estenuante e forse perfino eccessiva nella sua crudezza realistica. La pellicola ha come suo punto centrale il contrasto evidente fra due modi di intendere la guerra e il sistema di Intelligence. Da una parte Leo Di Caprio, agente che ha visto di tutto, sempre in prima linea, sempre esponendosi al pericolo, e che tuttavia (proprio da questa esperienza) ha maturato una sua idealità: insomma un uomo a cui le difficoltà di operare sugli scenari di guerra, anzichè renderlo cinico, gli hanno aperto gli occhi. Tant'è vero che "Leo" comincia a porsi dei dubbi e a chiedersi se nella politica estera americana, di cui lui è una pedina, sia proprio tutto così lecito e limpido. Al contrario, dall'altra parte, abbiamo un Russel Crowe, colletto bianco, incarichi di alta resposabilità. Lui, dalla stanza dei bottoni, dirige e controlla ogni mossa di Di Caprio, attraverso sistemi tecnologici sofisticatissimi, non escluso il satellite. Crowe impersona il perfetto Servitore Della Patria, senza SE e senza MA, colui che mette la "Ragion Di Stato" prima di ogni altra cosa. Ha una scorza durissima, impenetrabile, qualcosa al cui confronto il cinismo è nulla. Come Di Caprio, anche lui ne ha viste di ogni tipo, ma la recrudescenza della guerra ha generato nei due uomini due reazioni opposte: Crowe è sempre più disilluso, cinico, ed impermeabile a qualsiasi influenza dei sentimenti sulle proprie decisioni; Di Caprio invece vede insinuarsi nella propria mente sempre più perplessità e dubbi sull'operato degli USA sui "fronti caldi". I due attori appaiono in gran forma (alludo alla forma artistica, ovviamente, perchè se mi riferissi a quella fisica, beh, su Crowe qualcosa da ridire ci sarebbe...). Di Caprio qui è semplicemente perfetto, si percepisce ad ogni film il suo impegno per migliorarsi sempre un pò di più; è ancora molto giovane e sono sicuro che in età matura ci darà grandi soddisfazioni. I due divi nella prima parte del film dialogano spesso al telefono, fino a quando non si incontrano fisicamente, e lì, davvero, ci sono dei dialoghi serrati fra i due che fanno le scintille. Dunque bravo Scott, ma bravissimo anche chi si è occupato di sceneggiatura e dialoghi. A proposito di sceneggiatura, trattandosi di una storia di spie e agenti, occorre dire che la trama non è sempre facilmente decifrabile, densa com'è di infiltrati e doppiogiochisti: io non faccio testo, ma confesso che ad un certo punto ho avuto qualche difficoltà a raccapezzarmi in questa intricata fiera del doppiogiochismo. Ho già detto che a Scott non interessa farsi veicolo di messaggi politici: ciò però non gli impedisce di rappresentare che il fanatismo, l'odio, la spietatezza (leggi: TORTURE!), e il cinismo sono presenti in entrambe le parti in causa. Ed è proprio questo il concetto che Di Caprio scopre sulla propria pelle e che esterna nei suoi discorsi polemici (infatti lui ne ha -giustamente- per tutti: dal suo collega "servo" della CIA, alle follìe suicide e fanatiche degli estremisti islamici). In questo film ho individuato un personaggio meraviglioso, ed è l'infermiera di cui si innamora il nostro "Leo". Lei è un simbolo sublime: rappresenta tutta quella moltitudine di persone che, nei Paesi in guerra, nonostante le auto-bomba, nonostante i kamikaze, nonostante gli attentati, continua a compiere ogni giorno gli stessi piccoli gesti quotidiani, tipo accompagnare i figli a scuola o fare la spesa. Non m'importa nulla di apparire retorico, ma per me questi sono i veri Eroi.
Concludendo. Un action movie bellico realizzato come Dio comanda; non annoia e procede senza cedimenti per oltre due ore. Direi che si può vedere.
Voto: 8 +

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