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The Mudge Boy

Regia di Michael Burke vedi scheda film

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La recensione su The Mudge Boy

di kotrab
8 stelle

M. Burke ha esordito nel lungometraggio con questo The Mudge Boy - Richiesta d'amore, una storia che si svolge tra la natura del Vermont, nella campagna statunitense, tra le fattorie, i lavori nei campi, le messe al paese, le strade nei boschi. Il suo protagonista è Duncan Mudge (E. Hirsch), un fanciullo che vive col padre (R. Jenkins) con cui parla poco e ha perso da poco la madre, con la quale aveva invece un rapporto privilegiato: con lei aveva una simbiosi caratteriale e una concezione rispettosa del mondo e degli altri esseri viventi che li circondavano, come immersi in un mondo a parte che veniva scambiato per bizzarria dagli altri. Duncan vive un periodo quindi particolarmente difficile perché non solo ha perso la madre e deve perciò superare la crisi del lutto e della solitudine, ma deve affrontare la relazione insicura col padre, una figura a sua volta turbata tanto dal dolore che dalla gestione di un figlio così sensibile e non convenzionale. Duncan però è anche in un periodo di crescita fisica e psicologica, sente sempre più i primi interessi sessuali nei confronti dell'amico Perry (Tom Guiry), che dal canto suo è dilaniato dall'accettazione della propria omosessualità, soprattutto quando esplode per una notte in una specie di rituale esorcizzante (con Duncan vestito da sposa), in una messinscena apparentemente rassicurante per lui ma che non può nascondere i sentimenti se non con la violenza (vissuta anche tramite un padre manesco e brutale) e l'appartenenza al gruppo di giovani "dominanti", per altro imbecilli e banali, ipocriti e sfruttatori dementi alla ricerca dello svago immediato.
Burke sviluppa bene i molti temi pericolosi del film con uno stile sobrio, delicato, sentito e insieme dalla giusta distanza, riuscendo a commuovere senza patetismi nei caratteri comunque ben delineati o illustrazioni cartolinesche dei paesaggi, usufruendo persino di un umorismo dal tono giusto nei momenti giusti. Coinvolge toccando con efficace approccio il rapporto complesso tra Duncan e Perry, tra Duncan e il padre, tra loro e il resto del gruppo, nel quale tuttavia si riscontrano anche persone che sviluppano una relazione ambivalente tra loro stesse, Duncan e gli altri, in continuo scontro e confronto tra il proprio modo di essere e le convenzioni, le proprie esigenze e il desiderio di essere rispettati, accettati, superando gli scogli della crescita lacerando di netto il passato senza dimenticarlo (al proposito, importanti sono i simboli, ben calati nell'economia dello svolgimento, dei vestiti e della gallina bianca che tra l'altro è molto più intelligente ed emotiva di certi esseri umani).
Il resto è affidato alla bravura del cast, con un giovanissimo E. Hirsch veramente bravissimo in ogni movimento e gli ottimi Guiry (irrequieto, arrabbiato ma anche protettivo) e Jenkins.
Adeguato anche il doppiaggio italiano. 8

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