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The Signal

Regia di David Bruckner, Jacob Gentry, Dan Bush vedi scheda film

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La recensione su The Signal

di moviemaniac
2 stelle

Ci si sono messi addirittura in tre, a girare questa fetenzìa: tre pseudo-registi che, evidentemente, intendevano dare un'unità di senso compiuto alla loro operina, ma che sono riusciti solo a creare un pastrocchio demente di nessuna logica e inventiva e - quel che è peggio - che non mette nemmeno paura. Una bella occasione miseramente sprecata.

 

Uno dei film più brutti e sbalestrati che io abbia mai visto finora, in tutta la mia vita da accanito e appassionato cine-fruitore. E mi chiedo come alcuni possano dargli tre o quattro stelle (presumo perché caduti nello storico tranello del teorema artistico-culturale "complicato=intelligente")!

Si tratta, in realtà, di una bella occasione miseramente sprecata: se fosse stato girato da un regista decente, con un minimo di talento in più, sarebbe potuto essere un piccolo (o forse grande) capolavoro, perché l'idea delle frequenze elettromagnetiche danneggiate che distorcono le menti degli individui mandandole in tilt e provocando ondate di violenza omicida senza ragione, era in effetti abbastanza geniale, seppur nient'affatto nuova nel suo assunto (Romero, come sempre, fu magnifico apripista dell'horror apocalittico con il suo cult del '73 La città verrà distrutta all'alba).

Qui ci si sono messi addirittura in tre, a girare questa fetenzìa: tre pseudo-registi che, evidentemente, intendevano dare un'unità di qualche senso compiuto alla loro operina, ma che sono riusciti solo a creare un pastrocchio demente di nessuna logica e inventiva e - quel che è peggio - che non mette nemmeno paura ma, anzi, provoca spesso tristi risate (isteriche?).

Forse la ragione del fallimento del loro progetto è proprio la regia divisa in tre che, a quanto pare, non ha giovato ad uno sviluppo lineare della trama e dello stile. Si avverte notevole disarmonia fra i vari segmenti, tutto risulta stonato e incongruente.
I primi venti minuti (ovvero, il primo episodio) sono folgoranti e fanno benissimo sperare: l'inizio del "contagio", la follia assassina che si scatena nel cupo condominio, la ragazza (che all'inizio sembrava dover essere la protagonista, ma che a conti fatti non lo è) che fugge turbata da quell'inferno con le sue cuffie alle orecchie che la estraniano dall'orrore, aiutata dal suo amico di colore prima che lui stesso perda il senno a causa del segnale malefico: tutto ciò contribuisce a creare una grande tensione, e risulta davvero inquietante e molto promettente. Invece, quando inizia la seconda storia, qualunque aspettativa e buona impressione coltivate sino ad allora crollano rovinosamente, cominciando il caos più totale: il film prende una piega a tratti comico-demenziale, il senso e la credibilità si sciolgono a poco a poco come un cubetto di ghiaccio al sole, non si capisce più dove finisce la realtà ed inizia l'allucinazione, e così tutto il piacere della fruizione cinematografica va a farsi benedire.

Il risultato è che il film riesce quasi ad ottenere l'effetto del nefasto segnale elettromagnetico della storia: rendere lo spettatore isterico ed insofferente, direi perfino nauseato. Infatti, tra inutili flash-back, suoni assordanti, urla inconsulte (e lo scadente doppiaggio certo non aiuta), visioni che si intersecano con la realtà fuorviando continuamente lo spettatore e tediandolo atrocemente, e situazioni grottesche ma di assoluta banalità, un'ora e mezza sembra non passare mai, e si ricava dal film un'enorme irritazione e un urticante sconcerto.

Si badi che chi scrive ama perdutamente il surrealismo, il cinema di David Lynch e quello sperimentale anche più estremo: ma qui non c'è alcuna traccia dell'abbacinante genialità di Eraserhead, o della melmosa Poesia della coppia Dalì-Buñuel (tanto per fare due esempi illustri): qui i tre autori (presumibilmente tre ragazzotti presuntuosi con ambizioni sproporzionate) annaspano nell'idiozia più pura, pretendendo di fare gli originali e gli intelligenti a tutti i costi. Mi pare proprio sian riusciti a dimostrare l'esatto contrario!

Al termine della visione, infatti, dopo un finale insostenibilmente imbecille e insensato (nessuna spiegazione logica, nessuna risoluzione del mistero apocalittico in corso), ci si addormenta stremati e stressati, come dopo un'interminabile discussione, con la sgradevolissima sensazione di essere stati presi per i fondelli.
Un filmetto degenere, da evitare come la peste.

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